Karl Denke
Nato il 12 agosto 1870 a Ziębice, in Polonia, tra il 1918 e il 1924 Karl Denke lavora come locandiere nella sua piccola città natale. Ben voluto dalla comunità, suonatore d’organo nella chiesa, affettuosamente chiamato Papà dai suoi ospiti, Denke nell'arco di tre anni uccide e divora almeno trenta persone.
Il 21 dicembre 1924, uno dei sui clienti sente delle grida d’aiuto provenire daIl'appartamento del locandiere e, temendo che possa essere ferito o in difficoltà, corre ad aiutarlo... solo per trovare un giovane uomo coperto di sangue che prima di crollare a terra privo di sensi riesce a dirgli che "Papà" Denke lo ha assalito con un'ascia.
Una volta arrestato Denke, la polizia perquisisce il suo appartamento e trova due grandi vasche contenenti carne umana congelata. In base alle ossa e ai vari barattoli contenenti grasso, gli agenti stabiliscono che le vittime siano state almeno trenta.
Nel registro privato del locandiere trovano un elenco con i nomi, le date e il peso delle vittime messe in salamoia fin dal 1921. Secondo il registro Karl Denke si è specializzato nell’omicidio di mendicanti, viaggiatori e prostitute, la cui scomparsa non sarebbe stata notata in città.
Non è mai stata trovata alcuna prova di violenza sessuale, e gli investigatori non sono mai riusciti a dare una spiegazione a questi crimini.
Nel corso della notte dopo il suo arresto Karl Denke si inpicca nella sua cella: muore così il 22 dicembre 1924. I giornali lo soprannomineranno il "Cannibale della Slesia".
[tratto da Dizionario dei Serial Killer di Curtoni e Parolini, A. Vallardi, 1998]