Dall’ Ente Parco fanno sapere che si tratta di uno scavo programmato in convenzione con il Corso di Laurea in Beni culturali che ha sede ad Agrigento. Nel recente periodo gli studiosi dell’Ente Parco stanno lavorando per approfondire la conoscenza nel periodo tardo antico, individuando quest’area come interessante perché può riservare novità o comunque conferme rispetto alla trasformazione subita dal Tempio della Concordia, dal periodo che va dall’ abbandono del tempio pagano a basilica cristiana.
“Prosegue la nostra attività – afferma il Direttore dell’Ente Parco Giuseppe Parello – che arricchisce l’offerta ai visitatori, che possono accedere agli scavi, in una continua interlocuzione tra gli operatori e il pubblico. Naturalmente – aggiunge – è ancora troppo presto per dare una precisa connotazione storica dello scheletro. Ulteriori studi ed approfondimenti sono d’obbligo”.