Scherma: alla scoperta di Alice Clerici

Creato il 06 novembre 2013 da Sportduepuntozero

Alice Clerici è una spadista in forte crescita e soprattutto giovanissima. Alla sua prima stagione nella categoria Giovani e all’esordio stagionale in Coppa del Mondo under 20, a Kiev, ha centrato un brillante secondo posto, superata solo in finale dall’estone Lehis, per 15-11: “Lo scorso anno – ricorda Alice – avevo sbagliato la stessa gara. Nell’occasione, invece, ho tirato benissimo e centrato un gran risultato. Non me lo aspettavo. Salire sul podio in Coppa del Mondo under 20, con i colori azzurri, ha un sapore particolare”.

Hai e stai lavorando molto per arrivare ad alto livello?: “Mi alleno 4-5 volte la settimana, per tre ore al giorno. Tecnica ed atletica, guardando anche all’aspetto mentale, importante nel nostro sport”. Tempo per gli svaghi?: “Poco – ricorda – e quando riesco a ritagliarmelo lo dedico alla lettura”. Iscritta al 4° anno del Liceo Linguistico, presso il “Monti” di Chieri, Alice pensa di proseguire gli studi: “Intraprenderò anche un percorso universitario, legato alle materie umanistiche, quelle che più mi piacciono”.

E in pedana dove vuoi arrivare?: “Gli obiettivi stagionali sono quelli di far bene in Coppa del Mondo under 20 e magari qualificarmi per i Mondiali del prossimo aprile. A più lunga scadenza entrare stabilmente nella Nazionale Assoluta. Le altre tappe verranno di conseguenza”. Quale la prossima gara?: “Tra due settimane, ancora in Coppa del Mondo di categoria, a Bratislava. Poi verrà la seconda prova nazionale Giovani e altre uscite di Coppa”. Definisciti tecnicamente: “Sono impulsiva, a volte troppo, come dice il mio maestro Dario Chiadò. Sto lavorando per imparare a gestire meglio anche tale momento”.

Idoli di riferimento?: “Nessuno in particolare, amo personalizzare la scherma”. Uno sport al quale sei arrivata come e quando?: “Avevo appena 5 anni. La passione me l’ha trasmessa mio padre, Piero, fiorettista. Ho iniziato anch’io, all’Accademia Scherma Marchesa di Torino, da sempre la mia società, con il fioretto. Poi circa 5 anni dopo, per piacere e in parte poiché obbligata dal fatto che in società scomparve questa specialità, passai alla spada. Da allora mi segue Dario Chiadò”.

Roberto Bertellino

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