L’assalto più difficile di giornata?: “Quello di semifinale, contro la Zagidullina. Ho sempre incontrato difficoltà negli assalti contro di lei, perché ha una scherma “sonnolenta”. In finale invece sapevo come affrontare la Deriglazova, pur temendola per le sua capacità fisiche. Tecnicamente sapevo come impostare l’assalto. Vincere contro la campionessa mondiale in carica ha sempre un sapore particolare”. Obiettivi di stagione?: “Gli Europei e il Mondiale a squadre”.
Senese per parte di padre, nella sue vene scorre anche sangue brasiliano, perché la mamma è di Rio de Janeiro: “Non torno in Brasile da quasi vent’anni – ha proseguito – peccato non poterlo fare per le Olimpiadi del 2016. Punto a quelle successive”. Tifosissima della Fiorentina, Alice si concede qualche giornata con gli amici di sempre, in un paesino vicino a Siena di appena 300 anime: “Torno sempre volentieri per trovare tranquillità e staccare dagli allenamenti e dalle gare. Un vero e proprio tonico di vita”.
Una predestinata, Alice, nata il 15 aprile del 1992. In carriera, da assoluta, già due secondi posti in Coppa del Mondo, quest’anno a Cancun e nel 2013/14 a Budapest. Nel suo palmares giovanile le perle di Mosca 2012 con i titoli individuali e a squadre di categoria Giovani. Nel 2010, a Baku, era stata bronzo individuale. Tra le Cadette, invece, aveva centrato il bronzo mondiale a Belfast, nel 2009. Diverse anche le sue affermazioni anche in Coppa del Mondo Giovani. Genio e sregolatezza, l’hanno sempre definita, anche se pare proprio che, rimasto fortunatamente il primo, la seconda stia svanendo lasciando il posto a serietà, determinazione e forza non solo tecnica. Le armi per fare tanta strada nel mondo dei fioretti.