Fermi tutti: il referendum sulle misure di austerità non si può fare. Veramente la cosa era stata detta subito dopo che il premier greco Papandreu aveva annunciato la consultazione popolare per il prossimo anno e adesso è lo stesso Papandreou ad ammettere che in realtà il referendum sulla materia fiscale non è previsto dalle leggi greche, ma aggiunge pure che non ha nessuna intenzione di dimettersi, disilludendo tutti quelli che avevano già previsto delle elezioni potiche a breve o la formazione di un governo di unità nazinale nel paese ellenico.
Papandreou si presenterà domani notte davanti al Parlamento e chiederà il voto di fiducia, ma il suo portavoce ha dichiarato la disponibilità della maggioranza a discutere sulla formazione di un governo di transizione, che approvi i provvedimenti necessari per ottenere la tranche di finanziamenti europei necessari per non dichiarare il default a fine Dicembre.
A buttare acqua sul fuoco della crisi ci si è messo pure il neo direttore della Bce Mario Draghi, che in discontinuità col suo predecessore Trichet non si è fatto pregare nel tagliare i tassi d'interesse, badando più alla necessità di garantire la liquidità al sistema bancario che al controllo dell'inflazione. Una mossa molto "americana" e in netto contrasto con quello che finora aveva fatto la banca centrale europea.
Questo, insieme alle dichiarazioni di Draghi, che ha definito esagerati e non rispondenti alle realtà dei singoli paesi gli spread dei titoli di stato, ha dato respiro alle borse, che continuano nel rimbalzo iniziato ieri.
Quanto durerà il momento positivo? Difficile prevederlo. Tutto sembra affidato alle trovate estemporanee di questo o quello statista. Ogni intervista può affossare o esaltare i mercati finanziari, per questo sarebbe auspicabile che si parlasse poco e si facesse invece qualcosa di concreto.
Adesso tocca al Governo italiano porre finalmente sul pianto disposizioni concrete ed efficaci per dimostrare di avere le idee chiare e le risorse per invertire il corso del debito pubblico, e all'opposizione parlamentare di essere in grado di agire per il bene collettivo, lasciando da parte la tentazione di lasciar cadere il governo, allungando l'agonia dei mercati, dell'economia e degli italiani tutti.