Scherzi telefonici: Sindaco scoppia in lacrime, in linea il finto Bergoglio

Creato il 14 giugno 2015 da Retrò Online Magazine @retr_online

Il noto programma radiofonico trasmesso da Radio 24: “La zanzara” è famoso per la sua ilarità e i suoi scherzi telefonici a personaggi più o meno famosi. Numerosi sono stati tali scherzi condotti da imitatori eccellenti. Dal finto Bossi che nel 2011 si prese gioco del sindacalista Bonanni all’imitatore di Luciano Moggi che chiamò il dirigente sportivo e politico Tavecchio. Da anni, insomma, il programma radiofonico condotto dal giornalista romano Giuseppe Cruciani, tende scherzi e beffe che mettono in seria difficoltà le sfortunate vittime.

L’ultima vittima dei tanti scherzi è stato il senatore del NCD, Antonio Azzollini, presidente della Commissione Bilancio del Senato e sindaco di Molfetta, che ieri mattina è stato chiamato da Andrea Merkù, detto Andro, definito come l’imitatore più temuto dai politici italiani.
L’irriverente imitatore si è calato nei bianchi panni di Papa Francesco facendo cadere letteralmente in lacrime il senatore.

L’ultima vittima degli scherzi della Zanzara si era infatti reso protagonista di uno “scandalo”.

Ci troviamo tra il 2008 e il 2009,  la richiesta di aiuto per rimpolpare il bilancio e continuare ad aiutare i pazienti affetti da disturbi psichiatrici non solo a Bisceglie, ma anche a Foggia e a Potenza parte dalle suore della casa di cura “Divina Provvidenza” di Bisceglie, le quali non potevano certo aspettarsi la risposta che avrebbero ricevuto. Durante la riunione nell’ufficio della madre superiora, Suor Marcella, per trovare una “soluzione-tampone” all’emorragia di denaro dalle casse della casa di cura, 500 milioni,  il senatore avrebbe esordito con tali parole: “Da oggi in poi comando io, se no vi piscio in bocca”, parole confermate da numerosi testimoni tra i quali Nicolino Antonio, un ex dirigente della congregazione e da Attilio Lo Gatto, figlio dell’ex dirigente e dipendete di uno dei maggiori fornitori della casa di cura Divina Provvidenza.

Questo però non è uno degli scherzi del sagace imitatore Merkù, né tanto meno una gag comica da cinepanettone. Anzi,  è la triste vicenda che gli inquirenti hanno rinominato con un gioco di parole tutto latino: “Oro pro nobis” cioè: “Oro per noi” richiamando la formula religiosa  “Ora pro nobis”, “prega per noi”. L’operazione “Oro pro nobis” nasce dalla scoperta che il senatore non si è reso colpevole solo della frase priva di finezza, uscita dalla bocca di un politico che si stava rivolgendo a delle suore, ma, dalle indagini degli inquirenti è anche emerso che Azzollini avrebbe accettato di aiutare l’ente chiedendo però in cambio svariati  favori e pretendendo di acquisire potere decisionale sulle assunzioni e sui fornitori della “Divina Provvidenza“.

Così ieri mattina il comico Andrea Merkù ha chiamato il senatore, imitando perfettamente la voce di Papa Francesco, per chiedere spiegazioni del crac della casa di cura e delle sue parole offensive rivolte alle donne di chiesa. Il senatore Azzollini abbocca, come la maggior parte delle vittime degli scherzi di Merkù, e scoppia in lacrime chiedendo perdono al Santo Padre cercando di discolparsi e promettendo che, in caso “Bergoglio” voglia verificare di persona, sarà il primo a dimostrargli che è stato un imbroglio e “una prova costruita ad arte”. In manette per il crac della “Divina Provvidenza”  anche Suor Marcella e Suor Consolata, l’economa, entrambe complici dell’ammanco di 500 milioni.

Tags:azzollini,bergoglio,ncd,provvidenza,vaticano Next post

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