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Partiamo dalla premessa che quanto scritto nel post precedente si basa su quanto riportato in un sito (Sorcha Fall), nel quale non è evidenziabile l’origine delle informazioni, aggiungiamo poi che in Italia ci sono molte basi Nato, con Sigonella la più rappresentativa, e che a Camp Derby in Toscana vicino a Grosseto, è il più grande deposito di munizioni europeo della Nato, deposito dal quale è stato pescato per parecchio tempo durante le incursioni in Libia; aggiungiamo che all’interno delle manipolazioni mediatiche ci sono infinite possibilità di depistaggio e noi italiani la dovremmo sapere lunga su questo, visto che nessun attentato compiuto sul suolo italiano è stato manifestatamente dichiarato risolto in questi ultimi 40 anni; aggiungiamo che l’Italia come gli altri paesi della Nato, è suscettibile di attentati da parte delle forze contrarie alla Nato stessa e che ogni occasione, purché utile, rappresenta un chiaro messaggio per innescare una rappresaglia.
A questo, punto e viste le dichiarazioni degli esponenti di spicco iraniani riguardo ad un coinvolgimento dell’AIEA nell’omicidio dell’ingegnere nucleare e le possibili ed eventuali ritorsione, chi soffia sul fuoco (Israele) è rimasto ad un palmo dal naso per la rinuncia americana di partecipare alla mastodontica esercitazione militare in Israele (Austere Challenge 12) ed ogni atto che l’avrebbe spinta ad entrare in conflitto viene adesso vanificato dalla presa di posizione dell’amministrazione Obama.
Molti dei commenti ricevuti nel post precedente non sono solo profondamente senza senso, ma assolutamente ignoranti della situazione in cui ci troviamo. Siamo in mezzo al mediterraneo, circondati da forze belligeranti; abbiamo partecipato a diverse spedizioni punitive targate Nato per sostenere gli interessi estranei ai nostri, anzi abbiamo perso una grandissima fetta a causa della possibile estromissione dell’Eni dagli affari in Libia.
Prospicienti le nostre coste del sud abbiamo uno dei paesi più guerrafondai che storia abbia mai conosciuto, teologicamente sostenuto da un gruppo di comando che si rifà agli insegnamento del talmud, dove la donna è seconda rispetto all’uomo e la vita dei vicini è pari a quella di una bestia, il cui unico scopo è radere al suolo qualsiasi elemento di disturbo che possa anche minimamente intaccare l’idea sionista. Ora se questo scenario, riassunto sommariamente, non è un terreno sul quale far crescere le tensioni anche al di fuori della terra del popolo di dio, per scatenare l’indole massacratrice che ha animato israele sin dalla sua illegale fondazione, ditemi voi come si potrebbero leggere alcune notizie dato la cortigena fumogena che li avviluppa.
I riferimenti non mancano e anziché lanciare epiteti a vanvera sarebbe più opportuno informarsi, pensare con la testa propria anziché essere il megafono del pensiero comune, quello sotto il quale ci si sente protetti “virtualmente”.
A prescindere quindi dal post precedente, in cui si ipotizzava un causu belli, probabilmente non andato a buon fine per alcuni risvolti internazionali messi in atto per evitare un disastro umano, la commedia della Costa Concordia continua su un piano di squallida rappresentazione mediatica anziché seriamente portata avanti per capire e risolvere i problemi che innescarono questo strano incidente.
Fare di una disgrazia – se non altro per i morti che ci son stati - uno spettacolo per cercare le luci della ribalta è oltraggioso. Inoltre è vergognoso che le autorità colludano in queste mascherate da baraccone. La telefonata tra il comandante della Capitaneria e Schettino sono a dir poco offensive per tutti quelli che hanno testimoniato che non era la prima volta che la nave passava vicino all’Isola del Giglio.
I media hanno trovato la gallina dalle uova d’oro e non passa giorno o minuto che ci inondino di messaggi insignificanti, ripetuti più volte, sempre gli stessi, su fatti di cui nessuno, apparentemente, conosce la verità.
I dati della scatola nera sembra siano ancora in fase di studio e nulla per ora è trapelato, eppure, secondo quanto riportato dal Telegaph.uk, il primo boato fu udito alle 8 di sera (sarebbe da chiarire se si tratta di 8 p.m. ora italiana ora di Greenwich, quindi le 21.00). Appare anche curioso che non ci sia nessun filmato relativo al momento dell’impatto della nave contro gli scogli, quando ne abbiamo a bizzeffe per ogni stupidaggine. Altra cosa curiosa è l’immediatezza dell’arresto di Schettino, giustificato dalla procura di Livorno per il possibile inquinamento delle prove o la reiterazione del reato (non è chiaro come possa inquinare le prove: spostando la nave, manomettendo qualche impianto o cos’altro? Difficile capire il senso di queste dichiarazioni). Come già scritto, altro aspetto misterioso è l’uso delle cariche esplosive per entrare nella nave, forse si vuole coprire altre tracce di esplosione?
Quindi tutti sapevano e nessuno è mai intervenuto per redarguire, punire o emarginare; tutti concordi, tutti consenzienti e zitti-zitti accettavano la pacifica e baraccona rappresentazione di marketing di una nave da 300 metri che azzardava il passaggio a pochi centinaia di metri dalle coste rocciose del Giglio.