E siamo d'accordo sul fatto che non depone a mio favore il fatto che France conosca i sofficini.
L'idea è in realtà un gioco, uno di quei passatempi tanto richiesti dai nostri cuccioli durante i noiosi viaggi in auto.
E per quanto terrificante nel suo svolgimento, si può ugualmente ritenere più creativo rispetto alla bovina visione di un DVD che si sbobina sullo schienale del sedile davanti.
Se qualche anima malata volesse riproporlo nel proprio ambito familiare, potrà farlo liberamente, non abbiamo brevettato il marchio né abbiamo pensato di proporlo alla Ravensburger, anche se un giorno, magari, rimpiangeremo la nostra negligenza.
Il gioco dunque funziona così: a turno i partecipanti devono pronunciare il nome di qualcosa di materiale, animale o oggetto che sia, purché abbia una certa consistenza e un peso, un affare che possa schiacciare un sofficino. Gli altri concorrenti decidono se la cosa pronunciata sia in grado o meno di schiacciare effettivamente un sofficino (si parla di un sofficino cotto, non surgelato).
Chiaro che elefante schiaccia il sofficino e piuma non schiaccia il sofficino, ma il bello del gioco sta (o dovrebbe stare) nel tirare in ballo oggetti o animali che, per il loro peso, possano sì schiacciare il sofficino, ma magari per poco.
Vinci con soddisfazione, insomma, se dici ad esempio furetto, non se dici incudine. Vincere facile per quanto non vietato dalle regole, in realtà non garba a nessuno di noi.
Devo infine mettervi in guardia perché spesso i differenti gradi di valutazione riguardo alla possibilità o meno di schiacciare il sofficino per la cosa proferita portano a sconclusionate discussioni capaci di minare seriamente la stabilità familiare (lo so che state già pensando che furetto non schiaccia sofficino).
Noi ancora stiamo discutendo su orsetto della russia che, a mio modesto avviso, non schiaccia manco per niente il beneamato sofficino.
Per qualsiasi controversia concernente Schiaccia il Sofficino è competente il Tribunale di Bjuv, in Svezia.