Sci alpino: Matteo Marsaglia è il migliore degli azzurri ma non basta

Il Mondiale di Vail Beaver Creek in Colorado non è certo partito con il botto per la nazionale azzurra. A secco e lontane del podio le italiane nella prova inaugurale di SuperG, ieri non è andata meglio ai maschi, nell’analoga competizione che era stata rinviata di un giorno a causa del maltempo. Ventiquattro ore dopo, dunque, tutti al cancelletto, ognuno con le proprie aspirazioni, voglia di medaglia, ansia da prestazione agonistica. Terreno insidioso con alcuni dossi “traditori” e anche i big, vedi il rientrante Bode Miller, idolo locale, sono caduti nel tranello. Il primo azzurro al via è stato il valsusino Matteo Marsaglia, con il pettorale numero 2. Discesa pulita la sua ma qualcosa è mancato, come ha ammesso al termine della prova chiusa al 14° posto, risultato che in casa Italia ha saputo eguagliare solo Dominik Paris, pochi giorni fa trionfatore in superG a Kitzbuhel: “Ho avuto troppo rispetto per la pista”. Interpretazione perfetta, quella di Matteo, che fotografa pienamente l’andamento della sua gara e la sensazione la si era subito avuta quando l’azzurro, tagliando il traguardo, si era subito trovato alle spalle del francese Brice, per 7 centesimi, e salvo imprevedibili stravolgimenti, già tagliato fuori dai giochi. Il podio è stato colorato dai vessilli dell’austriaco Reichelt, uno dei favoriti, che ha preceduto il carneade canadese Cook, sceso con il numero 28 quando tutto ormai pareva deciso, e arrivato a 11 centesimi. Terzo, quello del francese Theaux. Quarta piazza in comproprietà per i norvegesi Jansrud e Svindal (spettacolare il suo rientro) a 27 centesimi dai migliori. Marsaglia e Paris hanno chiuso a 89 centesimi su un tracciato non lunghissimo per un superG Mondiale facendo meglio di Innerhofer (18° a 1″34) e Werner Heel, 26° a 1″85. Un po’ di delusione, inutile negarlo, va in archivio con la prima prova maschile delle prove iridate in terra nordamericana.