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Sci di fondo: Francesco De Fabiani, una luce in fondo al tunnel?

Creato il 11 dicembre 2012 da Olimpiazzurra Federicomilitello @olimpiazzurra

Il FuturFisi è senza dubbio una delle migliori innovazioni degli ultimi anni nel panorama degli sport invernali. Per le migliori promesse delle varie discipline della neve rappresenta un’occasione d’oro per maturare agonisticamente, sotto la guida di tecnici esperti e qualificati. Un progetto voluto fortemente dal presidente FISI Flavio Roda, per garantire un ricambio generazionale di alto livello.

Un ricambio generazionale a cui sta per andare incontro soprattutto lo sci di fondo, attualmente in un momento di assoluta oscurità e con una squadra dall’età media estremamente elevata. E proprio dal rispettivo gruppo FuturFisi potrebbero arrivare i tanto agognati talenti in grado di poter dare una svolta al futuro del fondo nostrano, che mai come ora sembra zeppo di interrogativi. Un nome su tutti: Francesco De Fabiani.
Classe 1993, Francesco è probabilmente il prospetto più interessante sul panorama nazionale. E i risultati testimoniano quanto appena scritto, basti pensare che il primo titolo di Campione d’Italia (categoria aspiranti) è arrivato già nel marzo 2009, una vittoria bissata l’anno successivo nell’inseguimento 10km in alternato. Un istinto vincente confermato anche dopo il passaggio fra gli Juniors, dove ha ottenuto – e sta ottenendo – un importante numero di vittorie in OPA Cup: ben quattro finora, tra cui due strappate nello scorso weekend a Goms (10km skating e 15km in alternato). Un baby-rullo compressore insomma, capace di aggiudicarsi le ultime cinque gare disputate, incluse le tappe di Coppa Italia di Santa Caterina.

Per approfondire ulteriormente il discorso legato a De Fabiani, Olimpiazzurra ha contattato uno degli allenatori del gruppo FuturFisi di sci di fondo, Manuel Tovagliari. Lo skiman ha rivelato come Francesco “non preferisca lo skating o l’alternato, riuscendo bene in entrambe le tecniche”, un punto importante a favore del valdostano, alla luce della mancanza di un atleta duttile capace di eccellere sia in tecnica libera che classica. “Non uno sprinter – continua Tovagliari – perché non ha caratteristiche prettamente da velocista, anche se in Coppa Italia ha letteralmente dominato la sprint”.
Parlando degli obiettivi stagionali, poi, non nasconde il vero scopo dello staff tecnico: “A noi allenatori interessa soprattutto che finisca la stagione, dato che non riesce a concluderne una da due anni, l’ultima a causa di una brutta influenza che gli ha attaccato i polmoni e per la quale ha dovuto prendere antibiotici a lungo”, senza dimenticare, però, il Mondiale juniores da svolgersi a Liberec, l’ultima settimana di gennaio. “Nell’attuale stato di forma e senza acciacchi alla vigilia, potrebbe cogliere buoni risultati, entrando magari nei primi 15″.
Uscendo dall’ambito sportivo, Manuel ci racconta di un ragazzo “timido e di poche parole, affezionatissimo alla sorella discesista e ai genitori, peraltro persone fantastiche che lo aiutano in quello che fa, ma rimanendo sempre al loro posto”. Poche parole e tanti fatti quindi, per una giovane promessa di cui probabilmente sentiremo parlare in un futuro magari nemmeno troppo lontano. “Un talento tutto da scoprire e da salvaguardare”.

 

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Si ringrazia Manuel Tovagliari per la cortesia e la disponibilità.

OA | Daniele Pansardi

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