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Sci Nautico – Successo a Novara al talk show su sport e disabilità

Creato il 17 settembre 2010 da Sport24h

Si è svolto questa mattina nella splendida cornice della Sala della Musica di Palazzo Bellini (sede della Fondazione della Banca Popolare di Novara) a Novara l’incontro, voluto dalla Federazione Italiana Sci Nautico in occasione dei campionati europei disabili in svolgimento fino al 18 settembre a Recetto, dal titolo “What’s the difference? Non c’è differenza” inerente sport e disabilità.
A moderare la conferenza è stato il giornalista de Il Corriere della Sera Claudio Arrigoni che ha salutato i presenti ed introdotto i relatori: il Presidente della Federazione Italiana Sci Nautico Silvio Falcioni; il Presidente del CONI Giovanni Petrucci; il Vicepresidente del CONI e Presidente del Comitato Paralimpico Italiano Luca Pancalli, il Presidente della Fondazione Banca Popolare di Novara Franco Zanetta, il Presidente del CIP Regione Piemonte Tiziana Nasi, l’atleta di punta della nazionale sci nautico disabili Daniele Cassioli e la promettente atleta paralimpica Giusy Versace.
Ad aprire la conferenza è stato il “padrone di casa” Zanetta: “ Sono orgoglioso di ospitare questo incontro. La nostra Banca cerca sempre di essere vicina al territorio, mettendo a disposizione le proprie sale e agendo sul territorio con interventi particolari tramite la Fondazione. Questi Campionati sono un appuntamento molto importante per la nostra provincia e soprattutto per lo sport”.
Ha poi preso la parola il Presidente della Federazione Silvio Falcioni. “ La Federazione ha da sempre creduto molto nel settore di disabili inglobando da subito gli atleti con disabilità ai normodotati.
Invito tutti a venire a vedere gli atleti paralimpici in azioni, atleti che riescono a compiere gesti atleti straordinari.”
E’ stata poi la volta di Petrucci: “ Complimenti a chi ha voluto organizzare questo momento di sport soprattutto grazie alla Federazione Italiana Sci Nautico che da sempre è in prima linea anche per questo settore. Grazie a Pancalli perché se oggi il movimento paralimpico italiano è preso come esempio dagli altri paesi stranieri è frutto del suo lavoro. A sottolineare l’uguaglianza tra il movimento olimpico e quello paralimpico settimana scorsa il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha ricevuto nella medesima cerimonia le medaglie d’oro olimpiche e paralimpiche da Roma 60 in poi senza distinzione. Un ulteriore messaggio quindi per cui lo sport non ha barriere”.
“ Da quando sono Presidente del CIP ho sempre cercato di pensare come atleta – ha dichiarato Luca Pancalli – ponendomi cioè degli obiettivi e cercando poi di raggiungerli. Devo dire che sono stato fortunato a trovare interlocutori come Petrucci o Presidenti di Federazione come Falcioni che mi hanno aiutato a costruire la splendida realtà del Comitato Paralimpico Italiano. La consapevolezza che ‘non siamo figli di un dio minor’e si sta superando. Dobbiamo continuare a proseguire su questa strada. Non siamo più atleti disabili, bensì paralimpici”.
Tiziana Nasi ha fatto eco alle parole di Pancalli sottolineando che “ I Giochi Paralimpici di Torino 2006 hanno aiutato la presa di coscienza della nostra realtà. Se oggi in Italia esiste una cultura paralimpica e sul mondo dei diversamente abili lo dobbiamo in gran parte ai giorni dei Giochi e alle testimonianze di atleti come Versace e Cassioli che si prodigano non solo con i risultati agonistici a diffondere il loro messaggio sportivo ”.
Daniele Cassioli , il campione del mondo in carica nello slalom e in figure cat. V1 (non vedenti), ha poi raccontato la propria esperienza sportiva: “ Pratico lo sci nautico da quando avevo 5 anni. E da subito il fatto che io non vedente riuscissi ad uscire dall’acqua destava stupore. Il titolo di questo talk show la dice lunga, la differenza tra noi e i normodotati non esiste. Ringrazio la Federazione perché come dice il titolo del convegno è riuscita a realizzare una struttura dove la convivenza tra disabili e non è senza barriere.”
Ha concluso l’evento Giusy Versace, rappresentante della squadra paralimpica azzurra che guarda a Londra 2012: “ Prima del mio incidente avvenuto 5 anni fa e per il quale ho subito l’amputazione di entrambe le gambe sotto il ginocchio, non praticavo sport. Grazie all’atletica sono riuscita a riscoprire il senso della vita, perso dopo quel terribile incidente e riuscendo addirittura a provare le emozioni che lo sport sa darti. Grazie alla testa e al cuore si può davvero tutto. Anche superare un incidente come il mio.” (com stampa)


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