In merito sono state presentate una serie di relazioni molto interessanti:
- Studio prospettico comparando l’ecografia e l’angiografia per la diagnosi dell’insufficienza venosa cronica cerebro spinale (M. Simka e altri, Katowice-Polonia).
- Ruolo dell’ecodoppler nell’insufficienza venosa cronica cerebro spinale (CCSVI): esperienza di un unico centro con 711 pazienti (A. Al-Muzaini e altri, Kuwait).
- Le ostruzioni venose nella via venosa extracranica contribuiscono alla disabilità nella sclerosi multipla (M. Zorc e altri, Ljubljana-Slovenia).
- Valori di riferimento nell’emodinamica delle vene giugulari interne su volontari sani (E. Menegatti e altri, Università di Ferrara).
- La procedura di “liberazione” nel trattamento dell’insufficienza venosa cronica cerebro-spinale. L’insufficienza venosa cronica cerebro spinale è correlata alla sindrome congestizia cerebrale, piuttosto che alla sclerosi multipla (D. Milič e altri, Niš-Serbia).
La ricerca sulla CCSVI procede dunque a passi spediti nonostante l’opposizione preconcetta di alcuni neurologi che hanno dimostrato scarsa curiosità scientifica verso una teoria multidisciplinare che finalmente guarda anche alle possibili cause di una malattia, la sclerosi multipla, che colpisce 63.000 italiani e per la quale purtroppo non esiste ancora una cura definitiva e valida per tutti.
Fonte: http://www.europeanvenousforum.org/evf2012/13th_congress_sc_prog.htm