Alcuni ricercatori dell’Ospedale S. Paolo di Bari, colordinati dal Dr. Donato Oreste, hanno valutato con l’Eco-Color-Doppler il normale aspetto delle valvole nelle vene giugulari interne, le loro varianti morfologiche e gli effetti emodinamici di tali anomalie.
Dopo circa 5 anni dalla sua introduzione, la teoria secondo la quale esisterebbe una correlazione tra Insufficienza Venosa Cronica Cerebro-Spinale (CCSVI) e Sclerosi
Multipla (SM) ha portato ad una profonda frattura nella comunità scientifica: se da una parte i più fedeli sostenitori di questa ipotesi hanno dimostrato nei pazienti affetti da SM una significativa prevalenza di anomalie morfologiche a carico delle vene extracraniche, d’altra parte tale teoria ha ricevuto aspre critiche da ricercatori convinti di assistere ad uno dei più colossali falsi della scienza moderna. Si tratti di mito o realtà, di fatto questa tesi ha contribuito a dare una spinta vigorosa alla ricerca scientifica nella SM, orientando gli studi verso aspetti dell’emodinamica venosa ancora poco conosciuti. Allo stato attuale delle conoscenze un significativo rallentamento del deflusso ematico cerebro-spinale nei vasi venosi del collo in una considerevole percentuale di pazienti con SM è stato evidenziato da numerosi studi attraverso il ricorso a differenti metodiche di imaging (ECD, RM funzionale e flebografia) che hanno dimostrato come la sede di maggior ostacolo al deflusso venoso cerebro-spinale sia localizzata nel tratto distale delle vene giugulari interne (VGI). Nel 70% dei pazienti affetti da CCSVI tale condizione è causata dalla presenza di valvole a morfologia anomala che sono in grado di provocare un’inversione o un significativo rallentamento del flusso ematico.
Sono stati retrospettivamente analizzati gli esami ECD di 178 pazienti con diagnosi di CCSVI, per un totale di 356 VGI analizzate. L’esame è stato eseguito con apparecchiatura ecografica dedicata al Doppler venoso secondo le linee guida proposte dal “protocollo Zamboni” basato sullo studio delle vene giugulari interne e vertebrali a paziente in clinostasi ed in ortostasi.
Le valvole giugulari sono solitamente localizzate in corrispondenza del tratto distale delle VGI, in prossimità della giunzione con le vene anonime. L’aspetto ecografico più frequente è quello di valvole bicuspidi dotate di movimenti armonici col ciclo cardiaco. I lembi valvolari durante l’abduzione appaiono paralleli e prossimali alle pareti del vaso. L’anomalia morfologica più frequentemente riscontrata è la loro presentazione in forma di setti o membrane intraluminali. Probabilmente derivanti da una mancata divisione embriologica nelle due cuspidi, tali alterazioni si presentano come sottili strie iperecogene tese nel lume vascolare, ipomobili ed indifferenti alle varie fasi del ciclo respiratorio, che alla valutazione ECD provocano inversione o severo rallentamento del flusso ematico. Allo studio Power-Doppler è a volte evidente l’esclusione dalla perfusione di una parte del lume vascolare. Sono stati evidenziati anche annulus (stenosi circolare dell’impianto valvolare, valvole mono- o tricuspidi, valvole invertite o a morfologia di imbuto.
Tutte le anomalie morfologiche riscontrate si sono dimostrate in grado di determinare rilevanti effetti emodinamici in quanto in grado di provocare un significativo reflusso ematico (considerato emodinamicamente significativo se presente in entrambi i decubiti per un intervallo non inferiore a 2 secondi ed indipendentemente dalle fasi del ciclo respiratorio) o un blocco di flusso (considerato patologico quando anche a settaggi di PRF a valori molto bassi veniva dimostrata l’assenza di segnale Doppler per un tempo non inferiore a 2 secondi). Il PD si è inoltre dimostrato sensibile nella ricerca di circoli collaterali venosi tiroidei, molto frequenti e floridi in tali pazienti.
Al termine dello studio, secondo gli autori, le valvole giugulari giocano un ruolo cardine nella patogenesi della CCSVI. Correlare ecograficamente una loro anomalia morfologica ad una significativa alterazione emodinamica è fondamentale per distinguere le normali varianti anatomiche da una possibile causa di ostacolo venoso cerebro-spinale nei pazienti affetti da SM.