Secondo alcuni ricercatori italiani, coordinati dal Dr. Tommaso Lupattelli, l’insufficienza venosa cronica cerebro spinale (CCSVI) è una sindrome caratterizzata da stenosi delle vene giugulari interne (IJVs) e/o della vena azygos e dalla formazione di canali venosi collaterali. Viene segnalato il caso di un paziente con CCSVI di 57 anni nel quale il deflusso venoso dalla IJV sinistra all’atrio destro avviene attraverso un’anomalia venosa, la vena cava superiore sinistra persistente (PLSVC). La PLSVC è causata dalla persistenza della vena cardinale anteriore di sinistra che drena il sangue dal ramo effluente da sinistra e dal lato sinistro della testa e del collo nel seno coronarico (tipo A), o nell’atrio sinistro (tipo B). La PLSVC può essere associata sia con un’ipoplasia della vena anonima o altre anomalie cardiache congenite.
A causa della presenza di un’ipoplasia della vena anonima di sinistra, l’angioplastica non è stata eseguita utilizzando la via ordinaria ma passando con il palloncino direttamente attraverso la PLSVC fino al IJV di sinistra. Infine, l’angioplastica è stata eseguita in modo standard nella IJV di destra così come nella vena azygos. L’angiografia di conferma ha dimostrato la completa riapertura di tutti i vasi trattati senza segni di complicanze peri e post-operatorie. Il paziente è stato dimesso il giorno seguente in buone condizioni generali. Secondo gli autori, la PLSVC è una rara anomalia congenita della vena, ma in caso di concomitante ipoplasia della vena anonima potrebbe rivelarsi una valida alternativa per il trattamento di pazienti con malattie delle vene giugulari interne.
Fonte: http://phleb.rsmjournals.com/content/early/2012/11/09/phleb.2012.012040.abstract
COMMENTO:
Anche questo caso dimostra come la CCSVI esista, smentendo di fatto il ridicolo studio Cosmo ( http://mediterranews.org/2012/10/sclerosi-multipla-e-metodo-zamboni-alcune-critiche-allo-studio-cosmo-dellaism/ ), promosso e finanziato dall’Associazione Italiana Sclerosi Multipla (Fism-Aism), dove non è stata trovata alcuna correlazione tra la CCSVI (scoperta nel 2007 dal prof. Paolo Zamboni) e la Sclerosi Multipla, malattia gravemente invalidante che colpisce 63.000 italiani e per la quale purtroppo non sono ancora note né le cause né una terapia definitiva, nonostante le ingenti risorse investite per la ricerca soprattutto nel ricco campo farmaceutico.