E’ stato infatti pubblicato sul sito della prestigiosa rivista medica “American Journal of Neuroradiology” un interessante studio intitolato “Campioni di drenaggio venoso extracranico nei pazienti con sclerosi multipla e nei controlli sani“.
Secondo alcuni ricercatori americani, coordinati dal Dr. Ryan A. McTaggart dell’Università di Stanford (California), la CCSVI ipotizza un’associazione tra un insufficiente drenaggio venoso extracranico e la sclerosi multipla (SM). I criteri ecografici pubblicati per la CCSVI sono controversi, e non esiste nessun dato di imaging di risonanza magnetica per sostenere l’ipotesi della CCSVI. Il loro scopo era quello di valutare le possibili differenze nel drenaggio venoso extracranico nella SM e nei controlli sani utilizzando l’angiografia a risonanza magnetica sia per tempo di volo che per contrasto di fase.
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Al termine dello studio, secondo gli autori, i risultati indicano che i pazienti con SM hanno un maggiore appiattimento della vena giugulare interna ed una tendenza verso le vene collaterali rispetto ai soggetti sani. Il ruolo che questo risultato gioca nella patogenesi e nella progressione della sclerosi multipla richiede comunque ulteriori studi.
Si tratta di uno studfio veramente interessante perchè, a differenza di quelli effettuati con l’ecocolordoppler, NON è “operatore-dipendente”. Ancora una volta vengono smentiti i primi risultati dello studio Cosmo, promosso e finanziato dall’Associazione Italiana Sclerosi Multipla (Fism-Aism), annunciati alla stampa nell’ottobre scorso e secondo i quali “a oggi, sulla base di dati preliminari, la presenza di CCSVI è stata osservata globalmente in meno del 10% dei soggetti esaminati”.
Fonte: http://www.ajnr.org/content/early/2012/04/19/ajnr.A3097.abstract