Sulla materia abbiamo intervistato il medico austriaco Dr. Franz Schelling che già nel 1986 ipotizzò il ruolo vascolare nella sclerosi multipla (http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/3641027 ):
Dottor Schelling, sulla base della sua esperienza la CCSVI scoperta dal prof. Zamboni esiste veramente?
“Sì, la CCSVI esiste – tuttavia, la dimensione delle stenosi sui valori di picco venosi intracranici e soprattutto intracerebrali non può essere adeguatamente valutata con il paziente a riposo…”
A suo avviso c’è una correlazione con la sclerosi multipla e le altre malattie neurologiche?
“Sì. Le evidenze post mortem e di risonanza magnetica sui danni al cervello e al midollo spinale nella sclerosi multipla sono in realtà la chiave per comprendere la correlazione.”
Sullo studio CoSMo dell’Aism che nega questa correlazione cosa ci può dire?
“L’intenzione di non confermare questa correlazione è chiara dal modo in cui è prevista l’evidenza del ruolo della dinamica venosa non solo dall’Associazione Italiana Sclerosi Multipla, ma da tutti i beneficiari del mercato farmaceutico mondiale della SM.”
Ai malati di SM positivi alla CCSVI consiglierebbe di fare l’intervento di angioplastica oppure è meglio aspettare la fine degli studi in corso?
“Per i pazienti con SM sottoporsi all’angioplastica per la CCSVI ha un potenziale curativo maggiore e minori rischi rispetto a qualsiasi trattamento convenzionale stabilito. E’ ancora necessario capire le ragioni per le quali gli interventi per la CCSVI possono fallire.”