Sclerosi Multipla e CCSVI: intervista al flebologo australiano Dr. Paul Thibault

Creato il 12 luglio 2013 da Yellowflate @yellowflate

Continua la polemica innescata da alcuni neurologi sul ruolo dell’insufficienza venosa cronica cerebrospinale (CCSVI), scoperta nel 2007 dal prof. Paolo Zamboni (Direttore del Centro Malattie Vascolari dell’Università di Ferrara), nella sclerosi multipla (SM), malattia gravemente invalidante che colpisce 63.000 italiani e per la quale non si conoscono ancora né le cause né una terapia definitiva e valida per tutti, nonostante le ingenti risorse investite per la ricerca soprattutto nel ricco settore farmaceutico.

Sulla materia abbiamo intervistato anche il flebologo australiano Dr. Paul Thibault, che ha espresso dei concetti particolari:

Dottor Thibault, sulla base della sua esperienza la CCSVI scoperta dal prof. Zamboni esiste veramente?

C’è sicuramente una malattia venosa delle vene extracraniche associata alla SM, ma non credo che sia esattamente della natura descritta dal prof. Zamboni. Sembra essere principalmente ostruttiva (non un reflusso) e peggiora con la progressione della SM.”

A suo avviso c’è una correlazione con la sclerosi multipla e le altre malattie neurologiche?

Esiste una correlazione della “CCSVI” con la SM, ma non con altre malattie neurologiche.”

Sullo studio CoSMo dell’Aism che nega questa correlazione cosa ci può dire?

Io non so di questo studio (NDR:lo studio CoSMo non è stato ancora pubblicato su alcuna rivista scientifica), ma un altro in Australia (di Chambers ed altri pubblicato l’anno scorso) si interroga anche sulla correlazione della CCSVI come fattore di causalità.”

Ai malati di SM positivi alla CCSVI consiglierebbe di fare l’intervento di angioplastica oppure è meglio aspettare la fine degli studi in corso?

Vale la pena per alcuni pazienti con CCSVI sottoporsi all’angioplastica. Le stenosi della vena giugulare destra generalmente vanno meglio di quelle della giugulare sinistra, che tende ad essere molto rigida, oppure alle restenosi o a diventare completamente ostruita.

PS: sto avendo un successo migliore nella maggior parte dei pazienti con un protocollo antibiotico combinato rispetto all’angioplastica.”