Sulla materia abbiamo intervistato il radiologo vascolare e interventista Dr. Matteo Salcuni:
Dottor Salcuni, sulla base della sua esperienza la CCSVI scoperta dal prof. Zamboni esiste veramente?
“Un buon efflusso del sangue venoso dalle giugulari produce effetti benefici su alcuni sintomi di alcuni pazienti; fin quando non sapremo il meccanismo d’azione che provoca questi benefici non potremo mai affermare con certezza nulla.”
A suo avviso c’è una correlazione con la sclerosi multipla e le altre malattie neurologiche?
“Per quanto riguarda le mie competenze non sono in grado di dare una risposta a questa domanda (sono un radiologo).”
Sullo studio CoSMo dell’Aism che nega questa correlazione cosa ci può dire?
“Ho già manifestato in precedenza le mie perplessità su questo studio e ho specificato i “bias” che secondo me ci sono.” (http://www.ccsvi-sm.org/?q=node/1706 )
Ai malati di SM positivi alla CCSVI consiglierebbe di fare l’intervento di angioplastica oppure è meglio aspettare la fine degli studi in corso?
“Personalmente penso che soprattutto i pazienti “paucisintomatici” (ndr: stato patologico che presenta pochi e lievi segni o disturbi) dovrebbero aspettare la fine degli studi in corso. Per gli altri, non me la sento di dire “non fate l’intervento” in quanto nella maggior parte dei pazienti ai quali ho fatto la PTA i benefici sono importanti. La PTA eseguita da un operatore esperto, che abbia buon senso, è un intervento a basso rischio.”