Sulla materia abbiamo intervistato l’angiologo francese Dr. Claude Franceschi, ricercatore e specialista in malattie vascolari, angiologo noto nella comunità scientifica internazionale per il contributo decisivo fornito allo sviluppo e alla diffusione delle metodiche diagnostiche “Doppler” ed “Ecodoppler”:
Dottor Franceschi, sulla base della sua esperienza la CCSVI scoperta dal prof. Zamboni esiste veramente?
“La CCSVI è un’ipotesi di fisiopatologia secondo la quale un difetto del drenaggio venoso cerebro-spinale legato a degli ostacoli al deflusso potrebbe essere responsabile delle placche della SM. Il concetto teorico è coerente con quello che conosciamo dell’insufficienza venosa , particolarmente negli arti inferiori. Questo modello è per il momento teorico ma non ancora definitivamente verificato anche se alcuni dati scientifici lo possono far sospettare. Per questi sospetti, ritengo indispensabile portare avanti degli studi randomizzati come Brave Dreams per eliminare l’effetto placebo cosi forte quando esiste una grande speranza, per dire se la CCSVI esiste veramente e valutare la sua parte patogenica nella SM.”
A suo avviso c’è una correlazione con la sclerosi multipla e le altre malattie neurologiche?
“Sospetti da verificare.”
Sullo studio CoSMo dell’Aism che nega questa correlazione cosa ci può dire?
“Sospetto ma non prova definitiva che non esiste la CCCSVI, da verificare con gli studi in corso (Brave Dreams).”
Ai malati di SM positivi alla CCSVI consiglierebbe di fare l’intervento di angioplastica oppure è meglio aspettare la fine degli studi in corso?
“Aspettare.”