Lo scopo di questo documento è quello di produrre raccomandazioni per un protocollo ed indicare quale ricerca futura sia necessaria al fine di affrontare le aree di incertezza.
Secondo i ricercatori, guidati dal Dr. A.N. Nicolaides e dal prof. P. Zamboni, l’insufficienza venosa cronica cerebro spinale (CCSVI) è una sindrome caratterizzata da stenosi od ostruzioni delle vene giugulari interne e/o della vena azygos con un flusso perturbato e con la formazione di canali venosi collaterali.
Studi ecografici e venografici dei sistemi venosi della giugulare interna e dell’azygos nei pazienti con sclerosi multipla (SM) hanno dimostrato un’elevata prevalenza di CCSVI (media 71%, range 0-100%, n = 1336) associata con l’attivazione dei collaterali. Al contrario, gli esami ecografici e venografici dei controlli normali e di pazienti senza la SM hanno dimostrato una prevalenza molto più bassa (media 7,1%, range 0-22%, n = 505).
L’ecografia sotto forma di scansione doppler utilizza una combinazione di valori fisiologici nonché di immagini anatomiche ed è stato utilizzata per la diagnosi della CCSVI da diversi centri con risultati variabili.
Alcuni gruppi hanno riscontrato un’elevata prevalenza di lesioni ostruttive, che vanno dal 62% al 100%, in pazienti con sclerosi multipla, comparati con una bassa prevalenza (0-25%) nei controlli. Tuttavia, altri autori hanno segnalato l’assenza di queste lesioni o una prevalenza inferiore (16-52%). Questa variabilità potrebbe essere il risultato di differenze nella tecnica, formazione, esperienza o nei criteri utilizzati.
Secondo gli autori, al fine di garantire un’elevata riproducibilità delle scansioni doppler con precisione comparabile tra i vari centri, è necessario un protocollo dettagliato con metodologia e criteri standard. Inoltre, la standardizzazione del metodo di valutazione delle misure doppler e degli altri risultati faciliterà la validazione dei criteri proposti dai diversi centri.
Questa pubblicazione scientifica dunque cerca di affrontare e risolvere i problemi di diagnosi ecografica della CCSVI che hanno visto alcuni centri (Doepp, Baracchini, Centonze, ecc.) fallire clamorosamente nei loro risultati, tra cui anche lo studio Cosmo promosso dall’Associazione Italiana Sclerosi Multipla (Aism) che, già nell’ottobre scorso, aveva annunciato i primi risultati secondo i quali “a oggi, sulla base di dati preliminari, la presenza di CCSVI è stata osservata globalmente in meno del 10% dei soggetti esaminati“.
Fonte: FUNCTIONAL NEUROLOGY, Vol. XXVI (No. 4) – 2011 October/December