Secondo i risultati dello studio CoSMo (http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24014572), promosso e finanziato dalla stessa Aism e pubblicato nel settembre 2013 dopo mesi di trionfali annunci, la CCSVI sarebbe presente nel solo il 3% dei malati di sclerosi multipla!
Fatti due conti ciò vorrebbe dire che solo 1900 malati in tutta Italia avrebbero anche la CCSVI…
Chi scrive ha ricevuto la diagnosi ecografica di CCSVI nel giugno 2010 presso una struttura pubblica priva di conflitti d’interessi da un medico che si è formato a Ferrara per poter fare questo particolare tipo di esame, che richiede uno specifico training formativo.
Rientro dunque in quel piccolo gruppo di 1900 pazienti italiani individuati dall’Aism? Sfiga nella sfiga allora?
Non proprio direi, visto che praticamente tutti i miei compagni di sventura con SM che ho conosciuto in questi anni hanno ricevuto anche una diagnosi di CCSVI, per lo più in strutture pubbliche o comunque prive di conflitti d’interesse, dove non si effettuano interventi di angioplastica.
Visto che nel recente convegno di Acireale non sono emersi passi indietro da parte dell’Aism, non posso che affermare “errare humanum est, perseverare autem diabolicum“…