Scrive il prof. Paolo Zamboni dell’Università di Ferrara:
“Ho l’impressione che la controversia sulla CCSVI è un luogo comune, senza la possibilità di portare i continui contributi che emergono dalla letteratura. Ciò appare in particolare quando alcuni studi che negano il contributo della CCSVI alla neurodegenerazione, mostrano una copertura mediatica inaspettata ed insolita. Questo ovviamente genera confusione tra i pazienti. Ma anche tra i colleghi che non hanno il ritorno venoso cerebrale come interesse primario.
In breve, ci sono tre meta-analisi disponibili da:
1. Laupacis A, Lillie E, Dueck A, e altri Associazione tra l’insufficienza venosa cronica cerebrospinale e la sclerosi multipla: una meta-analisi. CMAJ 2011; 183:. E1203-12.
2. Tsivgoulis G, Sergentanis TN, Chan A, e altri Insufficienza venosa cronica cerebrospinale e sclerosi multipla: un’ampia meta-analisi di studi caso-controllo. Ther Adv Neur Dis 2013.
3. Zwischenberger BA, Beasley MM, Davenport DL, Xenos ES. Meta-analisi della correlazione tra l’insufficienza venosa cronica cerebrospinale e la sclerosi multipla. Vasc Endovasc Surg 2013.
Tutti e 3 le suddette meta-analisi confermano una significativa prevalenza della CCSVI nella SM. Solo sei su 19 studi comparabili negano l’associazione tra CCSVI e sclerosi multipla. Ma mentre le prime due meta-analisi hanno mostrato eterogeneità tra gli studi, la terza ha chiaramente dimostrato un significativo rischio doppio di avere la SM quando viene rilevata la CCSVI, senza alcuna eterogeneità. I mass media dovrebbero richiedere una buona comunicazione della scienza, quando i comunicati stampa scientifici sono sollecitati. Sulla controversia della prevalenza e dei fattori di rischio, consultare le meta-analisi è un buon strumento per bilanciare la comunicazione.
Fonte: http://www.pagepressjournals.org/index.php/vl/article/view/CerebVenReturn.2013.2/1369