Secondo alcuni ricercatori del Centro Malattie Vascolari dell’Università di Ferrara, l’insufficienza venosa cronica cerebrospinale (CCSVI) è una sindrome caratterizzata da stenosi o ostruzioni delle vene giugulari interne e/o azygos, che porta a un flusso disturbato ed alla conseguente attivazione di circoli collaterali. Possono seguire la compromissione del drenaggio e della perfusione del cervello. I restringimenti venosi sono le ostruzioni primarie, principalmente legate alla ipoplasia segmentaria o, più frequentemente, a difetti endoluminali come webs, lembi valvolari fissi, membrane. Infine, l’ostruzione può essere causata da compressioni estrinseche. La CCSVI è stata particolarmente studiata nei pazienti con SM, dove la maggior parte degli studi indicano una maggiore prevalenza rispetto ai controlli.
La diagnosi ecografica è in rapida evoluzione. Mentre i criteri di consenso (UIP-ISNVD-UIA-ACP-EVF-AUACP) possono essere considerati un buon metodo di screening, la tecnica ecografica è anche in movimento verso una quantificazione del deflusso venoso cerebrale in relazione all’afflusso ematico cerebrale. Possono essere derivati nuovi parametri al fine di valutare in modo più affidabile l’impatto emodinamico della CCSVI. Inoltre, l’intrappolamento muscolare sembra essere una causa emergente di ostruzione venosa, e attraverso la tecnica ecografica è possibile eseguire un nuovo esame dinamico in tempo reale e in b-mode, che mira a rilevare questa anomalia. Questa presentazione mette in evidenza tutti questi dettagli tecnici ecografici emergenti e recenti, mostrando le possibili conseguenze determinate dalla condizione di CCSVI sulla fisiopatologia cerebrale.
Fonte: http://www.minervamedica.it/it/riviste/international-angiology/fascicolo.php?cod=R34Y2013S01