Secondo il Dr. Clive B. Beggs le anomalie venose contribuiscono alla fisiopatologia di diverse condizioni neurologiche. L’articolo passa in rassegna la letteratura per quanto riguarda le anomalie venose nella sclerosi multipla (SM), leucoaraiosi e idrocefalo normoteso (NPH). La revisione è completata con un’analisi idrodinamica per valutare gli effetti sulla dinamica del liquido cerebrospinale (CSF) e del flusso sanguigno cerebrale (CBF) nell’ipertensione venosa in generale, e in particolare nell’insufficienza venosa cronica cerebrospinale (CCSVI).
La CCSVI-come le anomalie venose sembra essere una causa improbabile di un ridotto CBF nei pazienti con SM, quindi altri meccanismi devono essere attivi, che aumentano la resistenza idraulica del letto vascolare cerebrale nella SM. Allo stesso modo, i cambiamenti idrodinamici sembrano essere responsabili per ridurre il CBF nel leucoaraiosi. Le caratteristiche idrodinamiche delle vene periventricolari rendono questi vasi particolarmente vulnerabili all’ischemia e alla formazione di placche.
L’ipertensione venosa nei seni durali può alterare la capacitanza (compliance) intracranica. Di conseguenza, l’ipertensione venosa può cambiare la dinamica del CSF, colpendo il meccanismo intracranico di Windkessel. La SM e l’NPH sembrano condividere alcune caratteristiche simili, con entrambe le condizioni che presentano una maggiore pulsatilità del CSF nell’acquedotto di Silvio.
In conclusione, secondo l’autore, la CCSVI sembra essere un fenomeno reale associato alla SM, che causa un’ipertensione venosa nei seni durali. Tuttavia, il ruolo della CCSVI nella fisiopatologia della SM rimane poco chiaro.
Fonte: http://www.biomedcentral.com/1741-7015/11/142