Secondo alcuni ricercatori americani, l’uso della risonanza magnetica (MRI) per valutare la natura vascolare di malattie come la sclerosi multipla (SM) è un campo crescente della ricerca. Questo lavoro riferisce sull’applicazione di tecniche angiografiche (MRA) e venografiche (MRV) per la valutazione della vascolarizzazione extracranica nei pazienti con SM.
E’ stato seguito un protocollo standardizzato di MRI comprendente la TOF-MRV a 2D e la MRAV dinamica a 3D con mezzo di contrasto (CE) per 170 pazienti con SM e 40 controlli sani (HC). E’ stata misurata l’area della sezione trasversale (CSA) delle vene giugulari interne (IJVs) a tre livelli del collo in tutti i soggetti con entrambe le tecniche di MRV per determinare la presenza di stenosi venose. Tutti i dati sono stati analizzati retrospettivamente.
Per i valori in cui entrambi i metodi hanno dimostrato un segnale, il metodo a 3D ha dimostrato valori di misura della CSA più grandi rispetto ai metodi a 2D in entrambe le vene giugulari interne (IJVs), sia nei soggetti con SM che nei controlli sani (HC), che è stato confermato con il Test t di Student. Dei 170 pazienti con SM, hanno mostrato stenosi in almeno una vena giugulare interna (IJV) in 93 (55%) con la CE-MRAV, e in 103 (61%) con la TOF-MRV. I numeri corrispondenti per i 40 soggetti di controllo sani (HC) erano, rispettivamente, 2 (5%) e 4 (10%). Sono state osservate ectasie carotidee con stenosi delle vene giugulari interne in 26 casi (15%) con la CE-MRAV a 3D e non erano osservabili con la TOF-MRV a 2D. Le ectasie carotidee non sono state osservate nel gruppo HC. Nei dati della TOF-MRV a 2D, sono state osservate bande delle vene giugulari interne (IJVs) relative ad un flusso lento in 58 (34%) casi di SM e in nessun caso HC. I pazienti con SM hanno mostrato medie inferiori delle CSA a quelle dei soggetti di controllo sani (HC).
Al termine dello studio, secondo gli autori, la CE MRAV a 3D ha raffigurato l’anatomia vascolare in modo più completo rispetto alla TOF-MRV a 2D. Tuttavia, la CE MRAV a 3D non fornisce alcuna informazione circa le caratteristiche del flusso che sono indirettamente disponibili nella TOF-MRV a 2D in quei casi dove c’è un flusso lento.
Fonte: http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0730725X13002117
COMMENTO:
Nonostante la risonanza magnetica (MR) non “veda” le membrane e gli ostacoli intraluminali, la percentuale di stenosi alla giugulare da ipoplasia parietale/compressione muscolare è del 10% nei soggetti sani contro il 61% nei malati di SM. Una differenza abissale misurata oggettivamente .
Come può lo studio CoSMo di Aism, gravato da operatore e lettore dipendenza, trovare in totale una percentuale del 3% fra sani e malati?
Sarebbe importante che questo studio cominciasse a suddividere le stenosi tra quelle a causa parietale e quelle da compressione muscolare. Ad esempio il segno MRV della pencil tip descritto su Phlebology da Gianesini e Bastianello per il muscolo omoioideo potrebbe essere ricercato in questa casistica per conoscere quanti malati di SM e quanti controlli sani hanno la compressione.
Infine appare assolutamente chiaro come la flussimetria in risonanza magnetica, un dato obiettivo, è più lenta nelle giugulari dei malati di SM.