Scomode interpretazioni di un possibile destino siriano
Creato il 23 ottobre 2013 da Elena Babetto
@BabettoElana
Vi siete resi conto di come in poco più di una settimana Assad abbia esternato dichiarazioni a dir poco assurde contrarie ai (finti) “buoni propositi” internazionali in vista di una (im)possibile soluzione diplomatica?Adesso gioca a fare il bambino cattivo facendo i capricci e pretendendo comunque le caramelle.“Mi piacerebbe avere il Nobel per la pace e alla faccia vostra, mi ricandido alle prossime elezioni presidenziali ma non intendo partecipare alla Convenzione di pace di Ginevra!”.Non vi sembra che nel puzzle manchino dei pezzi e che quelli che ci sono non si incastrino per niente?Fermo restando che io non ho mai creduto in una soluzione diplomatica, e rimanendo aggrappata all’opinione che Assad seduto su quella poltrona non ci dovrebbe essere più da un pezzo, mi sono interrogata sulla possibile posizione/reazione iraniana e americana dopo questa marcia indietro del regime. Prima però volevo porvi alcune domande che sicuramente desteranno non poche riflessioni.La rivolta pacifica in Siria e la consecutiva violentissima repressione da parte del regime è in essere dal marzo del 2011 e sta sommando quotidianamente morti, violenze e distruzioni di ogni natura e di ogni entità. Siamo ad ottobre 2013 e se non fosse per le organizzazioni umanitarie governative e non, non ci sarebbe stato ad oggi alcun intervento umanitario tenendo presente che alcune zone della Siria non sono mai state rese raggiungibili in quanto l’esercito del regime non permette l’accesso né di cibo, né di medicinali. No, non mi sto dimenticando dell’Onu né delle verifiche effettuate sull’uso di armi chimiche ma visto l’influenza nulla che ha dimostrato di avere nelle decisioni importanti anche io, come le grandi potenze, voglio peccare di presunzione fingendo che non esista. Vi siete chiesti perché, nonostante continuino ad essere accertate e pubblicate quotidianamente dichiarazioni, foto e video che attestano cosa diavolo sta succedendo laggiù, nessuno abbia ancora pensato di togliere di mezzo Assad, di incriminarlo per crimini contro l’umanità e di liberare la Siria e il suo popolo da questo incubo? Interessi economici e commerciali direte voi e io posso anche essere d’accordo ma siete sicuri che possa bastare una risposta così? Questi maledetti interessi economici e commerciali fino a dove si dovranno spingere per porre fine a questo sterminio di massa perché è proprio di questo che si tratta.E ancora, siete sicuri che ci sarà una fine a tutto questo, intendo una fine gloriosa per i martiri e per i sopravvissuti, una fine che veda il ritorno in patria di questa gente che sta vagando con un solo grosso e pesante bagaglio di speranza senza sapere quale sarà la propria sorte? Siete sicuri che non ci sia dell’altro? Io penso, ed è solo una mia opinione, che faccia tutto parte di un piano studiato a tavolino già da anni e forse già dalla guerra in Iraq. Penso che la Siria non interessi veramente perché l’intento è quello di spezzettarla e di darla in pasto ai paesi confinanti. Penso che gli americani godrebbero di una notevole tranquillità in campo israeliano, una volta tolta di mezzo una possibile minaccia di una Siria forte, colta e sviluppata. Penso che Assad faccia lo sbruffone perché non è altro che una pedina iraniana e di conseguenza anche americana, una marionetta che si muove e parla per conto di altri, e magari di quelli che avranno la fetta di torta più grossa.E lo sapete perché? Perché il grado di vergogna per un menefreghismo e un disinteresse di tale livello può essere solo spiegato da un obiettivo finale che prevede la sparizione della Siria stessa.Spero tanto di sbagliarmi, spero che questo sia solo il frutto di una fantasia frustrata e alimentata dalle continue notizie di torture atroci e di vittime indifese e senza colpe. Spero.. Lo scopriremo tra non molto ma se così fosse, dubito che lo troveremo scritto da qualche parte perché i media troveranno sicuramente un modo di girarcela e di farci accettare il fatto che questa “soluzione diplomatica” di spartizione ha evitato sia una terza guerra mondiale che una vittoria di Al-Qaida e di quei gruppi estremisti che Assad imputa come unici suoi nemici invasori in Siria.
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