Ho la sensazione che al di fuori dell’Italia vige una strana ossessione sullo sconto.
Il punto è che siamo tutti bravi a chiederlo ma molto meno a dimostrare che ce lo siamo guadagnati.
I markettari questo lo sanno e amano sfidarci in gare in cui solo pochissimi vincono e moltissimi sono i perdenti.
Ma facciamo degli esempi.
Vai in discoteca, al Koko, Camden. Entri gratis la prima ora.
Bene.
Ma solo se stampi l’invito.
E se siete almeno in due.
E se finisci la fila talmente lunga che dura all’incirca 45 minuti.
Hai quindi 15 minuti per usufruire dello sconto.
Ok, va bene. Questo era facile.
Vai in un ristorante brasiliano, Guanabara, vicino Holborn.
Fanno un’offerta del 50% se mostri il biglietto che gira su Facebook.
Però è il 50% solo sul cibo, per le bibite vale un compri-due-paghi-uno.
Ma solo per i cocktail.
E solo fino alle 8pm.
E si calcola sul netto, il servizio è a parte.
Ma non è abbastanza.
Il capolavoro inarrivabile è frutto di decine di anni di studi ingegneristici di chi sta dietro alle tariffe della metro.
Provate a guardare le facce delle persone che passano l’Oyster card all’uscita della metro.
Provateci.
Sono tutti a guardare il display che indica quanto hanno appena speso.
E sapete perché?
Perché nessuno ci capisce una mazza sul costo dei viaggi in metro.
Solo un piccolo esempio: il biglietto giornaliero costa 8 £.
Vuoi uno sconto del 10%? Non c’è problema.
Ma devi circolare nelle ore meno trafficate, in modo da non intasare il sistema, quindi solo dalle 6:30am alle 9:30am, oppure dalle 7pm in poi.
Solo durante la settimana.
Ed escluse le feste, chiaro.
Ad ogni modo non è questo il punto.
Questa cosa del meritarsi lo sconto, non so, io ci vedo un fascino culturale che noi italiani ignoriamo totalmente.
Nonostante il mio DNA rigetti l’idea di farsi coinvolgere in questi giochi creati da pazzi criminali, riconosco che un sistema del genere ti insegna fin da bambino, o forse ti fa rassegnare, a una lezione ben precisa: non puoi chiedere niente per niente.
Ogni volta che ottieni uno sconto o un qualsiasi vantaggio, è solo perché c’è un vantaggio (risparmio di tempo, di costi o di qualsiasi altra cosa) anche dall’altro lato.
Noi italiani assieme ad altri popoli come gli spagnoli troviamo sempre una soluzione per scavalcare le regole o per, ad esempio, cercare di ottenere uno sconto sempre e comunque, non importa la situazione in cui ci troviamo.
Pretendiamo il massimo e vogliamo spendere il minimo.
Questo mi è stato sempre insegnato.
E qui sta tutto il fascino, ma anche tutta l’incomprensione, tra nord europei e italiani.