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Scontri e instabilità ancora presenti a Bangui (Centrafrica)/Gli uomini della Minusca fanno poco o nulla

Creato il 14 novembre 2015 da Marianna06

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“La Minusca si segnala per l’inazione, se non per l’assenza, lasciando così la popolazione civile in preda alle milizie. Nessuna forza d’interposizione è schierata per prevenire altri crimini”. È la denuncia che arriva dai giovani della parrocchia di Nostra Signora di Fatima, a Bangui.

L’area in cui si trova la chiesa, nelle ultime settimane, è stata coinvolta negli scontri armati tra i gruppi armati rivali ancora attivi a Bangui. Particolarmente grave, ricordano i giovani nella loro lettera, un episodio avvenuto alcuni giorni fa, quando alcuni sfollati che stavano comprando provviste al mercato di Pétévo sono stati presi tra il fuoco incrociato di due gruppi armati, senza che le forze internazionali intervenissero.

“Quest’ennesima inazione fa salire di un gradino l’odio nei cuori e rischia di portare all’esasperazione quei giovani fortemente tentati di unirsi all’uno o l’altro dei gruppi armati per difendere sé e le proprie famiglie”, si legge ancora nella lettera. Per evitare questo scenario, si chiede di istituire posti di guardia e pattuglie nel quartiere, in modo da proteggere i civili.

La preoccupazione dei giovani di Fatima riflette il clima nel paese, dove sono riesplosi gli scontri ma dove si spera ancora nella visita di Papa Francesco, prevista per la fine di novembre. A questo proposito, nelle scorse ore, la Francia (presente sul terreno con la missione militare Sangaris) ha smentito le indiscrezioni secondo cui la diplomazia di Parigi avrebbe sconsigliato al Pontefice di recarsi a Bangui, vista la situazione sul terreno.

              a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)


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