L’ex premier ‘esiliato’ per via di guai giudiziari ed il governo affidato a sua sorella. Scontri armati tra fazioni politiche in lotta. Finiremo come in Thailandia?
Le ultime manifestazioni contro il governo sono cominciate domenica 24 novembre, quando circa 100 mila persone sono scese in piazza per chiedere le dimissioni del governo Yingluck, sorella di Thaksin Shinawatra, un miliardario proprietario di numerosi media. Thaksin è stato primo ministro della Thailandia da 2001 al 2006, quando è stato deposto da un colpo di stato. Thaksin deve scontare una condanna a due anni per corruzione: al momento vive a Dubai e la sorella è accusata di agire come un suo burattino per favorirne il ritorno.
Le proteste di massa, che nella complessa e irrequieta situazione politica thailandese si ripetono con una certa frequenza (ce ne erano state altre poche settimana fa e poi nel 2010, 2008 e 2006), sono continuate tutta la settimana in modo piuttosto pacifico. I manifestanti hanno occupato diversi uffici governativi e alcune caserme, chiedendo ai militari di intervenire nuovamente per deporre il governo di Yingluck, come fecero nel 2006 con il governo Thaksin. L’esercito, insieme alla figura del re, ha sempre avuto un ruolo fondamentale nei turbolenti sviluppi politici del paese fin dagli anni Trenta, con lunghi periodi di dittature militari. (Il Post)