Scontro "italico"

 
Nello scontro interno al Pd sulla decisione di Renzi di sottoporre al voto di fiducia il disegno di legge elettorale, si muovono sia il rispetto per la minoranza ad essere ascoltata, sia il diritto della maggioranza di passare all'approvazione di un testo di legge in discussione dal gennaio 2014, passato più volte al vaglio degli organi interni e parlamentari del partito. Al di là del merito delle opinioni dei contendenti, la critica rivolta all'Italicum da parte di alcuni esponenti della minoranza, secondo la quale con questa legge - sulla base degli attuali sondaggi - al ballottaggio andrebbero lo stesso Pd e il Movimento 5 Stelle, "rischiando" così  di "regalare il governo del paese al partito di Grillo", è fuori centro. Una legge elettorale va giudicata sulla sua funzionalità, sulla sua capacità di tradurre i voti in seggi, di permettere il formarsi di una maggioranza in grado di governare e nello stesso tempo di un'adeguata rappresentanza delle opposizioni (anche minori), e non sull'esito più o meno infausto (secondo i propri gusti) delle elezioni.