Già che siamo in clima pre-natalizio vediamo una veloce sintesi di come funzionano le cose, una specie di Bignami di psicologia sociale spicciola. Dunque abbiamo capito che la società ci dà dei suggerimenti che poi a pensarci bene sembrano più degli aut aut. Qualche esempio? A Natale prova a riunirti con i tuoi cari, fai regali alle persone che ami, strafogati di cibo e banchetta per tre giorni di fila senza alzarti da tavola, proponiti volontario per allestire l’albero condominiale, fai un po’ di beneficenza, telefona e manda sms a gente che non vedi da anni, insomma fai così e starai bene. Ora, quanti ne conoscete che si comportano diversamente? Stessa cosa con la convenzione che impone di andare in vacanza d’estate. Insomma tutto sembra parte di uno di quei complotti che tanto piacciono ai grillisti grazie ai quali il mercato può organizzarsi con delle proposte standard tali che più o meno possano andare bene a tutti. Più cibo e manicaretti a dicembre perché è il mese dell’abbondanza delle tradizioni, più prodotti per il tempo libero a giugno e luglio per agevolare chi parte per le ferie di lì a poco. Concentrando la domanda in momenti ricorrenti – sempre gli stessi – e convincendo le masse ad agire all’unisono con motivazioni che studiarle un po’ non risulterebbero credibili nemmeno a dei bambini sprovveduti, il mercato riesce a ridurre i costi derivanti da una diversificazione della produzione. Pensate se ci fossero invece tempi e modalità diverse. L’impianto su cui si basa la convivenza sociale andrebbe in tilt, il mondo – almeno quello occidentale – andrebbe fuori controllo e impazzirebbe. In questo ormai rodato sistema che a torto o a ragione comunque fino a prima della grande crisi attuale ha funzionato, ci sono poi le variabili per le quali, anche discriminando scelte e indicazioni individuali, non è detto comunque che tutto possa soddisfare tutti allo stesso modo. Il mercato comunque ha perfettamente il polso della situazione, ha già incorporato il convincimento dei consumatori di avere canali inesplorati di controllo e verifica tramite il web, e continua a gestire perfettamente l’alternanza delle grandi ricorrenze vomitando merce in quantità – manco a dirlo – industriale. Ecco, se ci pensate bene, uno strumento come Amazon scevro della componente decisiva, quella che ti invia automaticamente la mail di conferma dell’ordine inserito, potrebbe tranquillamente essere Babbo Natale. Non si vede, arriva per vie sconosciute, può portare qualunque cosa ed è in grado di esaudire ogni tipo di desiderio. Chi ha inventato Amazon, secondo me, ha perso un’occasione per dargli un nome e scegliere un logo che avrebbe potuto recare ancora più profitti.
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