“Se si trova il bosone di Higgs ma nient’ altro, a questo punto i fisici hanno tutto ma non hanno niente. Nel senso che, se confermassero la scoperta dell’Higgs, il Modello Standard sarebbe completo, funzionerebbe alla perfezione, ma non avremmo piu’ nessuno spunto per capire dove agire per risolvere i grandi problemi concettuali della fisica moderna, che restano in piedi come ad esempio l’unificazione fra gravita’ e fisica quantistica”, ha commentato Roberto Longo, direttore del centro di Matematica e Fisica Teorica di Roma dell’Universita’ di Roma Tor Vergata.
“Il bosone non porta grandi novita’ dal punto di vista operativo. Finora, si era sempre andati avanti come se esistesse, anche se non lo si era osservato”, ha continuato l’esperto, “era, come si usava dire, la particella che meglio si conosceva, anche se non si era osservata. Ma il Modello Standard continua ad avere i suoi problemi. Problema di consistenza logica, principalmente: il Modello Standard e’ una grande sfida per la matematica, perche’ non ha una logica chiusa, non e’ una teoria consistente e rigorosa. “
Da domani gli strumenti di fisica più potenti del mondo verranno rimessi in moto per definire meglio i dettagli ancora ambigui dell’impronta del bosone di Higgs e per partire alla ricerca di quella parte dell’universo composta da materia oscura ed energia oscura
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