Credit: NASA/JPL-Caltech
Gli astronomi hanno individuato una grande cintura di asteroidi intorno alla stella Vega, la seconda stella più brillante del cielo notturno nell'emisfero boreale, nella costellazione della Lira.
Alla luce della nuova scoperta, Vega, che nel film Contact del 1997, diretto da Robert Zemeckis e tratto dall'omonimo romanzo di fantascienza di Carl Sagan, è fonte di un segnale contenente una trasmissione dati aliena, potrebbe effettivamente ospitare pianeti extrasolari nella sua zona abitabile.
Gli scienziati hanno scoperto la fascia di asteroidi utilizzando i dati del NASA Spitzer Space Telescope e del Herschel Space Observatory della Agenzia Spaziale Europea.
Vega sembra essere così abbastanza simile a Fomalhaut ed entrambe ricalcano la struttura del nostro Sistema Solare con la fascia di Kuiper.
Credit: NASA/JPL-Caltech
La cintura di asteroidi di Vega sarebbe composta da una fascia interna calda e da una esterna più fredda, separate da uno spazio vuoto.
E' probabile che, in questo vuoto, ci siano diversi pianeti non rilevati delle dimensioni di Giove e anche più piccoli che hanno contribuito a creare un ambiente privo di polveri tra la fascia interna e quella esterna.
Anche nel nostro Sistema Solare infatti, la cintura di asteroidi che si trova tra Marte e Giove, è mantenuta insieme dalla gravità dei pianeti terrestri e dei pianeti giganti.
Vega e Fomalhaut hanno anche altre similitudini: entrambe sono circa due volte la massa del nostro Sole, sono più calde, con una luce più fredda. Sono relativamente vicino a noi, a soli 25 anni luce di distanza.
Si sono formate circa 400 milioni di anni fa ma Vega potrebbe essere più vicina al suo 600 milionesimo compleanno.
Fomalhaut ha finora solo un pianeta candidato, Fomalhaut b, che orbita intorno alla sua cintura cometaria interna.
Le fasce di asteroidi di entrambe le stelle dovrebbero essere molto più dense e ricche rispetto alla nostra fascia di Kuiper, in quanto i due sistemi si sono formati da una nube di gas e polveri più massiccia rispetto a quella da cui ha avuto origine il nostro Sistema Solare ed inoltre la loro formazione è più recente.
Herschel e Spitzer hanno utilizzato gli infrarossi per studiare le cinture attorno alle due stelle.
Il grande vuoto che separa la fascia interna da quella esterna, secondo gli autori dello studio, è un ottimo segnale e lascia auspicare la presenza di diversi pianeti.
I prossimi telescopi spaziali, come il James Webb Space Telescop, potrebbero essere in grado di rilevarli.