Uno degli archeologi polacchi nei pressi
della "tomba di accompagnamento"
(Foto: M. Sieradzka)
All'interno della tomba di Horhotep sono stati recuperati frammenti di una parete costruita in mattoni di fango essiccato, frammenti in calcare di un altare per sacrifici, decine di pezzi di ceramica che, probabilmente, appartenevano alle suppellettili donate al defunto dai suoi familiari.
La cappella ritrovata dagli archeologi polacchi era circondata interamente dalle mura in mattoni di cui si sono ritrovate le tracce ed è stata già saccheggiata nell'antichità. Era posta a 15 metri di profondità sotto la facciata della tomba di Horhotep, sulla parete ovest del cortile di quest'ultima. Si tratta di una sorta di tomba di accompagnamento, dove venne seppellito uno dei collaboratori più stretti di Horhotep. E' il terzo esempio di struttura simile ritrovata nella necropoli tebana ed il primo che ancora conserva resti delle offerte portate al defunto dopo la sua deposizione nella sepoltura. L'edificio non venne mai completato, come testimoniano i mattoni accatastati ad una certa distanza.
Tra gli oggetti ritrovati vi sono anche diversi ushabti, bende, un martello in selce utilizzato - probabilmente - per i bassorilievi della tomba e resti umani.