Il Lago Vida dove sono state trovate dei batteri microbici. Crediti NASA/JPL.
In uno dei laghi più antichi dell’Antartide, a quasi 20 metri sotto la superficie ghiacciata, i ricercatori della NASA, del Desert Research Institute (DRI) a Reno, Nevada, dell’University of Illinois a Chicago, e di altri nove Istituti hanno scoperto una comunità di batteri. La scoperta dell’esistenza di vita in uno dei più oscuri, salati e freddi habitat terrestri è significativa perchè aiuta ad aumentare la nostra conoscenza, piuttosto limitata, di come la vita può sostenersi e svilupparsi in questi ambienti estremi su nostro pianeta oltre che su altri.
Il Lago Vida, il più grande di numerosi laghi trovati nelle McMurdo Dry Valleys non contiene ossigeno, è in gran parte ghiacciato e possiede i più alti livelli di ossido di azoto di qualsiasi corpo acquatico naturale sulla Terra. Un liquido salato, che è circa sei volte più salato dell’acqua del mare, si insinua attraverso l’ambiente ghiacciato dove la temperatura media è di -22° C circa. Il team internazionale di ricercatori hanno pubblicato le loro scoperte online, il 26 novembre scorso, nel Proceedings of the National Accademy of Sciences Early Edition.
“Lo studio fornisce una finestra di uno degli ecosistemi più unici sulla Terra” ha affermato Alison Murray, ricercatore che si occupa di ecologia microbica molecolare delle regioni polari terrestri presso il DRI e autore capo dell’articolo. “La nostra conoscenza della geochimica e dei processi microbici negli ambienti con scarsa luminosità, specialmente a temperature sotto lo zero, è stata per lo più sconosciuta fino a oggi. Il lavoro espande la nostra conoscenza dei vari tipi di vita che possono sopravvivere in questi isolati crio-ecosistemi e di come differenti strategie vengano utilizzate per vivere in ambienti così difficili”.
Nonostante la natura isolata, oscura e molto fredda degli habitat, il rapporto rivela che l’acqua salmastra ospita una varietà sorprendentemente varia e abbondante di batteri che sopravvivono senza una sorgente di energia proveniente dal Sole. Studi precedenti del Lago Vida che risalgono al 1996 avevano mostrato che l’acqua salmastra e i suoi abitanti erano stati isolati dalle influenze esterne per oltre 3 000 anni.
“Questo sistema è probabilmente il miglior analogo che abbiamo tra i possibili ecosistemi, di quello su Encelado, satellite di Saturno, e di quello di Europa, satellite di Giove” ha affermato Chris McKay Senior Scientist e co-autore del paper presso l’Ames Research Center della NASA a Moffett Field, California.
Murray e i suoi colleghi e collaboratori, tra cui Peter Doran, Principal Investigator del progetto presso l’University of Illinois a Chicago, hanno sviluppato protocolli rigorosi e attrezzature specializzate per le loro campagne di misura effettuate nel 2005 e nel 2010 per analizzare l’acqua salmastra del lago evitando di contaminare l’ecosistema incontaminato.
“L’ecosistema microbico scoperto al Lago Vida espande la nostra conoscenza dei limiti ambientali per la vita e aiuta a definire nuove nicchie di abitabilità” ha affermato Adrian Ponce, co-autore del Jet Propulsion Laboratory (JPL) della NASA a Pasadena, California, che ha enumerato popolazioni di spore batteriche che possono sopravvivere nel Lago Vida.
Per campionare ambienti unici come questo, i ricercatori devono lavorare entro tende sicure e sterili, sulla superficie del lago. Le tende hanno mantenuto pulito sia il sito che le attrezzature, come le carote che forano il ghiaccio, i campioni raccolti dell’acqua salmastra ghiacciata che si trova nel lago ghiacciato e hanno valutato le qualità chimiche dell’acqua e del suo potenziale di ospitare e mantenere la vita.
Le analisi geochimiche suggeriscono reazioni chimiche tra l’acqua salmastra e i sedimenti ricchi di ferro che generano ossido di azoto e idrogeno molecolare. Quest’ultimo, in parte, può fornire l’energia necessaria per sopstenere la diversa vita microbica presente nell’acqua salmastra.
Ulteriori ricerche sono in corso per analizzare le interazioni chimiche tra l’acqua salmastra del Lago Vida e il suo sedimento, oltre a studiare la comunità microbica utilizzando differenti approcci di sequenza del genoma. I risultati potrebbero aiutare a spiegare il potenziale di vita in altri ambienti criogenici salati, oltre alla Terra, come le presunte falde acquifere del sottosuolo marziano.
Questo studio è stato parzialmente finanziato dall’Astrobiology Program della NASA in collaborazione con l’University of Illinois a Chicago, e il Desert Research Institute, un campus di ricerca no profit del Nevada System of Higher Education.
Fonte NASA – NASA Researchers Discover Ancient Microbes in Antarctic Lake: http://www.nasa.gov/topics/earth/features/lake_vida_microbes.html
Sabrina