I tre animali, una mosca e due termiti, sarebbero più vecchi di circa 100 milioni di anni rispetto agli artropodi più antichi mai scoperti conservati in gocce d'ambra.
La scoperta è avvenuta in Italia dopo il ritrovamento di tre minuscoli chicchi d'ambra, dai 2 ai 6 millimetri di lunghezza. Gli scavi, condotti da Eugenio Ragazzi e Guido Roghi dell'Università di Padova, si sono concentrati sulle Dolomiti, e hanno recuperato oltre 70.000 frammenti d'ambra al cui interno erano custoditi campioni di materiale animale o vegetale.
"L'ambra è uno strumento estremamente prezioso per i paleontologi, perchè conserva gli esemplari con fedeltà microscopica, consentendoci di formulare stime molto accurate sui cambiamenti evolutivi occorsi nell'arco di milioni di anni" spiega David Grimaldi, curatore dell' American Museum of Natural History's Division of Invertebrate Zoology ed esperto in fossili di artropodi conservati nell'ambra.
I campioni d'ambra risalgono generalmente ad un periodo compreso tra il Carbonifero (340 milioni di anni fa) fino ad epoche molto più recenti, nell'ordine di qualche decina di migliaia di anni fa.
La nascita dell'ambra può verificarsi a partire dalla resina di centinaia di piante differenti, ma generalmente si tratta di resina di conifere.
Sebbene sia ormai risaputo che l'origine degli artropodi può essere collocata ad oltre 400 milioni di anni di distanza da noi, i fossili in nostro possesso conservati nell'ambra non si spingono oltre i 130 milioni di anni. I tre nuovi animali, invece, infrangono questo limite portandolo a 230 milioni di anni, e ci forniscono una testimonianza più unica che rara degli artropodi del Triassico.
Due dei tre animali sono risultati essere specie di termiti totalmente sconosciute, battezzate Triasacarus fedelei e Ampezzoa triassica. "Si potrebbe pensare che, risalendo al Triassico, si possano trovare forme intermedie di termiti, ma non è questo il caso" afferma Grimaldi.
"Anche 230 milioni di anni fa, tutti i tratti distintivi di questa famiglia (Eriophyoidea) erano già presenti: un corpo lungo e segmentato, solo due paia di zampe invece delle solite quattro delle classiche termiti, zampe e apparato boccale unici".
Queste antiche termiti si cibavano delle foglie delle conifere appartenenti alla famiglia estinta delle Cheirolepidiaceae, la stessa famiglia di alberi che ha prodotto la resina nella quale sono stati ritrovati i fossili.
"Sappiamo che queste termiti sono molto adattabili. Nel momento in cui entrarono in gioco le piante da fiore, cambiarono le loro abitudini alimentari, e oggi solo il 3% delle specie vive su conifere. Questo ci mostra come queste termiti abbiano tenuto traccia dell'evoluzione delle piante nel corso del tempo, e si siano evolute parallelamente al loro ospite".
Il terzo esemplare di artropode, una mosca, non può essere ancora identificato con precisione per via del fatto che le antenne e alcune parti del corpo non si sono ben preservate.
"Ci fu un enorme cambiamento nella flora e nella fauna durante il periodo Triassico, perchè iniziò subito dopo uno dei più massicci eventi di estinzione di massa mai registrati nella storia, alla fine del Permiano. E' un periodo importante da studiare se si vuole sapere come si sia evoluta la vita".
Prehistoric bugs from 230 million years ago found in amber (Update)