Pensando all’evoluzione della storia nel corso dei secoli, viene spontaneo riflettere sulla grande quantità di reperti, tombe, manufatti, che non hanno ancora visto la luce. Essi giacciono sepolti sotto metri di terra, in attesa che qualcuno li trovi.
La scoperta è avvenuta nei pressi della città di Abydos, a 300 miglia a sud del Cairo. Abydos era considerata una città santa nell’antico Egitto, poiché si pensava che vi fosse conservata la testa di Osiride, dio della morte e dell’oltretomba. Il progetto di ricerca ha visto avvicendarsi le risorse di un team composto da archeologi dell’Università della Pennsylvania e del Ministero Egiziano delle Antichità.
Un anno di studi dedicato ai geroglifici che decorano la tomba, ha permesso ai ricercatori di individuare in Sobekhotep la mummia sepolta. Nonostante gli egittologi non trovino un accordo in proposito, il ministro egiziano Mohamed Ibrahim ha dichiarato: “È probabile che si tratti del primo rappresentante della 13° dinastia che regnò in Egitto durante il secondo periodo intermedio”. Purtroppo vi sono informazioni troppo scarne sul faraone Sobekhotep e sul suo regno.
La tomba di Sobekhotep è composta da 4 camere, tra cui una camera sepolcrale decorata con le immagini delle dee Nut, Nefti, Selket e Iside, a fiancheggiare il sepolcro del re. Alcuni testi fanno riferimento agli dèi figli di Horus, che definiscono il re come “sovrano dell’Alto e del Basso Egitto”. All’interno della tomba gli archeologi hanno trovato diversi vasi canopi che avevano il compito di contenere gli organi interni della mummia. Ritrovati anche numerosi oggetti d’oro, che potrebbero rivelare ulteriori dettagli sulla figura di questo enigmatico faraone.
Altre informazioni sono state raccolte da rilievi presenti in una cappella della città sacra di Abydos, un cimitero reale ad ovest del Nilo, nonché luogo di pellegrinaggio popolare dove la gente si recava per adorare il dio Osiride. Le fonti al momento sono davvero frammentarie.
Il ritrovamento di questo sarcofago, più che una scoperta, rappresenta l’opportunità per gli studiosi di trovare una risposta alle innumerevoli domande che sono tutt’ora aperte.
Written by Cristina Biolcati