Scoperto sarcofago di un faraone sconosciuto: si pensa possa appartenere a Sobekhotep della XIII° dinastia

Creato il 07 febbraio 2014 da Alessiamocci

Pensando all’evoluzione della storia nel corso dei secoli, viene spontaneo riflettere sulla grande quantità di reperti, tombe, manufatti, che non hanno ancora visto la luce. Essi giacciono sepolti sotto metri di terra, in attesa che qualcuno li trovi.

È il caso di un sarcofago egizio che pesa quasi 60 tonnellate, rimasto nascosto per migliaia di anni, fino a quando un gruppo di archeologi americani non lo ha scoperto. Un gigantesco sarcofago di quezite rosa risalente a circa 3800 anni fa, che apparterrebbe a Sobekhotep, faraone della 13° dinastia.

La scoperta è avvenuta nei pressi della città di Abydos, a 300 miglia a sud del Cairo. Abydos era considerata una città santa nell’antico Egitto, poiché si pensava che vi fosse conservata la testa di Osiride, dio della morte e dell’oltretomba. Il progetto di ricerca ha visto avvicendarsi le risorse di un team composto da archeologi dell’Università della Pennsylvania e del Ministero Egiziano delle Antichità.

Un anno di studi dedicato ai geroglifici che decorano la tomba, ha permesso ai ricercatori di individuare in Sobekhotep la mummia sepolta. Nonostante gli egittologi non trovino un accordo in proposito, il ministro egiziano Mohamed Ibrahim ha dichiarato:È probabile che si tratti del primo rappresentante della 13° dinastia che regnò in Egitto durante il secondo periodo intermedio”. Purtroppo vi sono informazioni troppo scarne sul faraone Sobekhotep e sul suo regno.

Gli storici ritengono che la 13° dinastia abbia avuto inizio tra il 1803 e il 1781 a.c., ma vorrebbero riuscire a stabilire una data precisa. Si pensa che il monumentale sarcofago sia stato realizzato con la pietra calcarea delle cave di Tura, distanti circa 300 km. Forse in origine vi era una struttura a sormontare il tutto, che è andata distrutta. Si ha l’impressione che il sarcofago fosse stato estratto dalla sua tomba originaria e riutilizzato in seguito.

La tomba di Sobekhotep è composta da 4 camere, tra cui una camera sepolcrale decorata con le immagini delle dee Nut, Nefti, Selket e Iside, a fiancheggiare il sepolcro del re. Alcuni testi fanno riferimento agli dèi figli di Horus, che definiscono il re come “sovrano dell’Alto e del Basso Egitto”. All’interno della tomba gli archeologi hanno trovato diversi vasi canopi che avevano il compito di contenere gli organi interni della mummia. Ritrovati anche numerosi oggetti d’oro, che potrebbero rivelare ulteriori dettagli sulla figura di questo enigmatico faraone.

Il “Papiro del Re” è un testo scritto durante il regno di Ramesse II (1279- 1213 a.c.) che elenca tutti i re d’Egitto che si sono succeduti fino a quel momento. Purtroppo il nome di Sobekhotep compare due volte, e non è chiaro se si tratti della stessa persona. Sicuramente fu un faraone della 13° dinastia, ma non si sa ancora esattamente quando sia iniziato e quando abbia avuto termine il suo regno.

Altre informazioni sono state raccolte da rilievi presenti in una cappella della città sacra di Abydos, un cimitero reale ad ovest del Nilo, nonché luogo di pellegrinaggio popolare dove la gente si recava per adorare il dio Osiride. Le fonti al momento sono davvero frammentarie.

Il ritrovamento di questo sarcofago, più che una scoperta, rappresenta l’opportunità per gli studiosi di trovare una risposta alle innumerevoli domande che sono tutt’ora aperte.

Written by Cristina Biolcati


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