Scoperto un nono pianeta?

Creato il 24 gennaio 2016 da Aeon

Nei giorni scorsi ha fatto scalpore l’annuncio della scoperta di un possibile nono pianeta del Sistema Solare, cosa ritenuta abbastanza probabile dagli autori della ricerca ma che ha diviso la comunità scientifica. Cerchiamo di raccogliere i fatti noti finora.

Ricostruzione ipotetica del nuovo pianeta

Il Sistema Solare conta otto pianeti, quattro rocciosi (Mercurio, Venere, Terra e Marte) e quattro giganti gassosi esterni (Giove, Saturno, Urano e Nettuno) che definiscono due regioni ben definite del sistema, una interna e una esterna, separate dalla Fascia Principale, ovvero la cintura di asteroidi situata tra Marte e Giove. Fino al 2006 i pianeti erano nove perché era considerato tale anche Plutone che in quell’anno fu declassato a “pianeta nano”, una categoria di corpi celesti creata appositamente per ospitare Plutone e altri oggetti simili scoperti in quegli anni come Sedna o Eris (qui per maggiori informazioni su questi oggetti).

Questo è ciò che si sapeva finché non è stata annunciata la possibile esistenza di un nono pianeta, battezzato per il momento “Planet Nine”. Michael E. Brown e Konstantin Batygin, due astronomi del California Institute of Technology, hanno ipotizzato l’esistenza di questo oggetto cercando di creare un modello che spiegasse le bizzarrie orbitali di vari oggetti della Fascia di Kuiper tra cui Sedna, modello che sembra funzionare molto bene se si inserisce la gravità di un oggetto con massa pari ad almeno dieci volte la Terra in quella regione. La ricerca è stata pubblicata su The Astronomical Journal ed è accessibile qui, per una trattazione meno specialistica rimando a LeScienze e National Geographic Italia. Anche Nature ha dedicato un post alla questione.

L’orbita dell’ipotetico Planet Nine e degli oggetti che sembrano indicarne l’esistenza

Dovrebbe essere un oggetto di tipo “super-Terra”, cioè un pianeta roccioso più grande del nostro che sembra essere piuttosto comune nella galassia (la gran parte dei pianeti extrasolari rocciosi trovati finora è di questo tipo) ma che curiosamente non si trova nel Sistema Solare. Planet Nine sarebbe incredibilmente lontano, tanto che non si avvicinerebbe mai a più di 35 miliardi di chilometri dal Sole, ben cinque volte più lontano di Plutone. A una simile distanza dovrebbe impiegare ben dieci o ventimila anni per compiere un’orbita completa. Secondo i due astronomi autori dell’ipotesi, Planet Nine dovrebbe essersi formato all’interno del Sistema Solare per poi migrare nella sua attuale posizione solo in un secondo momento.

L’ipotesi è indubbiamente affascinante e secondo i due astronomi sarebbe l’unica in grado di spiegare le anomalie orbitali osservate per Sedna e gli altri oggetti da loro studiati, tuttavia permettetemi di restare scettico finché Planet Nine non sarà osservato: non sarebbe la prima volta che l’annuncio della scoperta di un nuovo pianeta nel Sistema Solare si riveli falsa, non necessariamente per malafede degli autori della scoperta ma soltanto perché l’astronomia è un campo ancora in gran parte inesplorato e del quale non si conoscono tutti i meccanismi e non è da escludere che gli stessi fenomeni che portano a ipotizzare l’esistenza di Planet Nine non possano essere spiegati mediante meccanismi ancora non scoperti. Aspettiamo quindi che qualche telescopio osservi questo pianeta, cosa molto difficile per la sua estrema lontananza dalla Terra e per la forma particolare della sua orbita. Inoltre, se fosse davvero osservato, le immagini sarebbero di pessima qualità come quelle disponibili di Plutone fino alla visita di New Horizons nel luglio del 2015.

L’idea di un grande pianeta ai confini del Sistema Solare in realtà non è nuova, ma si è ripresentata spesso nel corso dei decenni, addirittura sotto forma di bufala. Quando è stata annunciata la possibile scoperta di Planet Nine il mondo del cospirazionismo e delle teorie “alternative” è subito entrato in fermento affermando che la Scienza (spesso considerata non affidabile dalle stesse persone, un ottimo esempio di bispensiero) conferma quanto già si sapeva da decenni nell’ambiente riguardo il grande pianeta, ma ovviamente le cose non stanno così.

Zecharia Sitchin l’inventore di Nibiru

Questa storia trae origine da una bufala talmente vecchia da essere ormai stantìa, che riguarda un fantomatico pianeta chimato Nibiru, un mondo creato dalla fervida fantasia di uno scrittore azero naturalizzato statunitense di nome Zecharia Sitchin, autore di numerosi libri che definire di “pseudostoria” è un eufemismo.

Sitchin sosteneva (è morto nel 2010) che la Terra fosse stata visitata in passato da un’antica specie aliena chimata Anunnaki, proveniente da un pianeta remoto del Sistema Solare di nome Nibiru, che tornerebbe ad avvicinarsi a noi ogni 3.600 anni (il periodo orbitale di Planet Nine dovrebbe essere di dieci o ventimila anni e resta sempre più lontano di Plutone). La prova di questa “teoria” si troverebbe scritta su alcune tavolette sumere tradotte dallo stesso Sitchin, che non conosceva affatto la lingua sumera e non era nemmeno un archeologo. In pratica si tratta di fantascienza di serie C, una storia di pessima qualità che ha però permesso al suo autore di fare un discreto successo. Tra l’altro questa invenzione letteraria è tornata in auge perché qualcuno l’ha legata alla bufala della fine del mondo nel 2012, anno in cui gli Anunnaki sarebbero dovuti tornare per l’avvicinamento del loro mondo al nostro. In realtà un pianeta così lontano dal Sole sarebbe invivibile perché troppo freddo, non potrebbe in nessun caso ospitare forme di vita perché non avrebbero nessun tipo di energia da sfruttare, figuriamoci una civiltà avanzata capace di viaggiare nello spazio. Inoltre la sua presenza dovrebbe perturbare l’orbita di tutti i pianeti del Sistema Solare, cosa che invece non si verifica, basta questa semplice considerazione per bollare tutto come impossibile.

Non serve dire che questa è una colossale massa di sciocchezze, ma se siete curiosi potete trovare degli interessanti approfondimenti su questo sito, che si è occupato di smontare la storia di Nibiru nel modo rigoroso che prescrive la vera Scienza.



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