Scoperto un unicorno in Corea

Creato il 24 gennaio 2013 da Mcnab75

 «Gli archeologi dell’Istituto di storia dell’Accademia delle scienze sociali della Repubblica Democratica Popolare di Corea hanno recentemente scoperto i resti di una tana del liocorno cavalcato da Re Tongmyong, fondatore di Koguryo, il primo impero feudale della Corea.»
L’annuncio è del 3 dicembre 2012, ed è uno di quelli destinati a mietere successo nei motori di ricerca e a diffondersi viralmente sui social network. In effetti è talmente bizzarro e poco credibile da sembrare una hoax, ma in realtà si tratta di una notizia ufficiale del regime nordcoreano.
Come al solito, ogni news che riguarda quel paese remoto viene presa con le pinze, perché spesso e volentieri arrivano delle bufale incredibili, complice la satira occidentale, che ha proprio nel regime di Kim-Jonh Un uno dei bersagli preferiti. Questa volta invece il comunicato stampa è stato confermato nel giro di poche ore dallo stesso direttore dell’Accademia delle scienze sociali, Jo Hui Sung. Ve lo cito così come l’ho trovato.

«I libri di storia coreani trattano il tema del liocorno, che è stato cavalcato da Tongmyong e parlano anche della sua tana». Non basta: «Questa scoperta dimostra che Pyongyang era una città capitale della Corea antica, nonché del regno di Koguryo», uno dei tre regni, con Paekche e Silla, in cui era divisa l’antica Corea. La nota dell’agenzia di stampa riferisce che la tana è stata localizzata a 200 metri da un tempio a nord della capitale nordcoreana. All’entrata avrebbero trovato una pietra di forma rettangolare con la scritta «Tana del Liocorno». L’iscrizione, in caratteri molto antichi, permetterebbe di datare il sito come risalente all’epoca del regno di Koguryo (37 a.C. – 668 d.C.)

Tutto confermato, dunque.
Il punto è che la propaganda nordcoreana è talmente invasiva e lontana dalla logica umana, così come la intendiamo noi, da essere oramai è in grado di mischiare fantasia e realtà, tanto da far credere ciò che vuole ai 24 milioni di abitanti del regime comunista asiatico.
Basta ricordare le incredibili biografie dei vari leader, a cui vengono attribuite imprese e conoscenze molto al di là del normale, quasi a livello superumano (per esempio i 1500 libri scritti e pubblicati da Kim Jong-Il, tanto per dirne una).
A questo punto il ritrovamento di un presunto unicorno pare perfino meno fantasioso di altre boutade inventate dalla propaganda governativa.

Altri fossili d’unicorno

Non sono certo stati i nordcoreani i primi a ventilare la scoperta dei resti di “veri unicorni”. Nel 1663, nei pressi di Magdeburgo, vennero ritrovati dei presunti fossili appartenenti alla leggendaria creatura. Fu il sindaco della cittadina tedesca, Otto Von Guericke, appassionato di storia naturale, ad assemblare le ossa, fino a ottenere un’improbabile ricostruzione. Essa era in realtà costituita più che altro da resti di mammut e di altri animali, tuttavia (considerando anche che parliamo del ’600) riscosse consensi per diversi decenni, prima di essere disconosciuta dagli studiosi. Ancora oggi il luogo di ritrovamento viene chiamato “Cava dell’unicorno”.

Nel 1827 il noto naturalista francese Georges Cuvier dichiarò l’impossibilità scientifica dell’esistenza di un mammifero perissodattilo dotato di un unico corno frontale. Questa teoria venne sconfessata un secolo più tardi, nel 1933, quando il biologo americano Franklin Dove dimostrò che era possibile allevare un bovino adulto (in particolare un toro) dotato di un unico corno frontale. La dimostrazione della sua controteoria appare, ai nostri occhi, particolarmente macabra: Franklin Dove rimosse e reimplantò chirurgicamente le corna al centro della testa su un vitello appena nato.

Anche il discusso Phineas Taylor Barnum, papà del circo moderno, non mancò di dichiarare di essere in possesso dei resti di un vero unicorno, che però era naturalmente un falso, come tutti i fossili delle sue wunderkammer ambulanti.


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