perché mi avevano detto che si guadagna quanto basta
per un’impasticcata e per caricare il trombone a fumo.
Ma poi ho incontrato Ettore, quello era fuori di testa,
credeva di vivere ancora nel Ventennio Fascista.
Io per seguirlo a momenti ci lascio la pelle,
ma poi mi ha portato in un posto…
sapeste che casino ha combinato!
Raga che storia!”
(Cervelli bruciati)
Ho incrociato per caso la strada di questo autore, mandando il mio ultimo libro in valutazione tramite il “Rifugio degli esordienti. Maurizio mi ha sempre risposto con grande educazione e cordialità e mi fa davvero piacere sapere che oltre ad essere una persona garbata,è anche un grande professionista del settore. Oggi nel mio spazio”Scopriamo l’artista” ho il grande piacere d’intervistare lo scrittore Maurizio Asquini.
Intervista a cura di Monica Pasero
Maurizio quando nasce in te la voglia di scrivere? Rammenti il tuo primissimo scritto?
In verità sin dall ’inizio non ho mai avuto le idee chiare, un po’ perché sono sempre stato completamente lontano per ciò che riguarda la scrittura e un po’ perché non ho mai preso in considerazione ciò che abbozzavo. Infine, per un caso assurdo, ho partecipato ad un premio e mi sono ritrovato vincitore. Così ho provato a crederci e a continuare per questa strada, naturalmente incontrando grossi ostacoli, che alla fine mi ha portato a ricevere vari premi e a pubblicare i miei romanzi. Un primissimo scritto? Un racconto che è sempre stato il mio “cavallo di battaglia”; s’intitola senza mani e narra la storia di un feto che racconta i suoi episodi attraverso il pancione della sua mamma, ma un giorno il medico dichiara che al poveretto non gli si sono formate le braccine, e mentre lui vede una luce credendo che sia la tanto attesa nascita… scoprirà che si tratta di un interruzione di gravidanza. Con questo racconto ho sempre colpito i sentimenti dei lettori e talvolta battuto le classifiche dei premi in cui ho partecipato. Credo che all’inizio, come tutti gli scrittori che intraprendono questa passione, mi mancavano l’esperienza e le doti per scrivere.
La tua carriera come scrittore cresce velocemente, debutti nel 2009 con il libro “Dio Ingannatore” edito da Caputo edizioni, da qui accumuli un successo dopo l’altro, ottenendo per questo scritto ben otto riconoscimenti importanti. Qual è secondo te il segreto di questo successo ?
Appena scritto, limato e corretto “Dio ingannatore”, ho partecipato al premio “Città di Trieste”, ma appena letto i nomi della giuria, avevo perso ogni speranza: Margherita Hack, il direttore editoriale della Einaudi Mauro Bersani e vari nomi famosi tra cui dirigenti della RAI. Poi accadde il miracolo che mi portò a Trieste a ritirare l’”Alabarda d’oro”. Credo che il romanzo, oltre all’ originalità, ha colpito i lettori per la narrazione descritta attraverso gli occhi di un ragazzo mentalmente minorato, che dopo la morte della mamma, si è ritrovato in un situazione a dir poco delicata, ma grazie al nuovo vicino, un ex criminale nazista agli arresti domiciliari, il protagonista è riuscito ad esaudire la promessa lasciata alla mamma: riuscire a pagare la casa. Una storia così mi ha fatto capire che il lettore è in cerca di emozioni e di protagonisti molto originali che raccontino la loro vita in maniera reale.
Tra i tanti premi e riconoscimenti ricevuti in questi anni, qual è quello a cui sei più legato e perché ?
Ho sempre affermato che i premi sono come le dita della mano e nessuno è migliore all’ altro; anzi, grazie ad un quarto classificato ad un premio a Roma, ho avuto modo di conoscere persone che in seguito mi hanno aiutato tantissimo, quindi mai tralasciare nulla. Un premio che ho particolarmente a cuore, naturalmente, è “Città di Trieste”,
Il tuo secondo romanzo “Io non rispondo” edito da Caputo edizioni è disponibile in formato digitale. Ce ne vuoi parlare ?
Credo che ci troviamo in un’epoca di transizione dal cartaceo al digitale e il pubblico è ancora confuso e titubante su quale strada intraprendere. In verità l’importante è leggere con qualsiasi mezzo si usi. È la qualità del romanzo che non deve mai mancare e non è particolarmente importante il supporto utilizzato. Il libro digitale offre innumerevoli vantaggi sia al lettore che all’autore e si tratta di un sistema in netta crescita. I vantaggi sono notevoli: si eliminano i costi di stampa, ma soprattutto ci si può avvalere di una distribuzione accessibile e ampia, cosa che per i libri cartacei risulta impossibile. Il romanzo è in vendita a soli 1,99€, cosa impensabile invece con il formato tradizionale cartaceo che comporta una lunga filiera che parte dall’editore, alla stampa, distribuzione e libraio comportando così, dei costi molto rivelanti. Con l’Ebook, invece, i costi sono molto limitati considerando il forte incremento che le piattaforme di vendita hanno ottenuto oltre il successo dei supporti di lettura. Il tutto porta a credere che il futuro dell’editoria sarà, un giorno, prevalentemente digitale.
Fresco di stampa “Cervelli bruciati” edito da Montecovello disponibile sia in cartaceo che in digitale. Un’anteprima di questo tuo nuovo lavoro ?
A sorpresa è saltato fuori dal cilindro questa casa editrice che mi ha presentato un contratto molto interessante proponendomi, oltre alla pubblicazione in digitale, una tiratura su cartaceo investendo parecchio su questo terzo romanzo. Cervelli bruciati è una storia raccontata attraverso gli occhi di un tossico che ci racconta la sua vita priva di ogni moralità dove la sua unica ambizione è quella di fare il punkabbestia convinto che si guadagni quanto basta per impasticcarsi. Ma un giorno incontra Ettore: un ex federale fascista fuggito dall’ ospedale psichiatrico dov’era ricoverato da sessant’anni. Questi lo coinvolgerà in un avventura a dir poco impossibile. La seconda parte del romanzo vede protagonista Angelo: un giovane universitario reso completamente inetto a causa della madre iperprotettiva. Angelo farà conoscenza con Zorro: un italo svizzero rimasto cieco a causa di una rapina finita male. Questi lo coinvolgerà a compiere la rapina del secolo, ma che avrà un esito inaspettato…
Chi è Maurizio Asquini nella vita di tutti i giorni quando posa la penna ?
Il povero Asquini lavora su turnazioni, tra cui la notte, per una multinazionale di Novara, trovando solo il tempo per dormire! A volte mi domando come faccia a seguire casa, famiglia, lavoro e scrittura. L’ultimo lavoro l’ho scritto in ventiquattrore, iniziando alle sei del mattino per terminare la mattina del giorno successivo e spesso trascuro cose più importanti dedicandomi maggiormente alla scrittura.
A tuo parere cosa deve avere uno scrittore per distinguersi ?
In quest’epoca di “pretendenti salvatori dell’editoria italiana”, sta scomparendo l’originalità o il saper raccontare una storia che tenga il lettore incollato al romanzo. Un errore che gli esordienti spesso compiono, è quello di pubblicare con scelte a dir poco disperate: editoria a pagamento, self publishing e altri contratti da capestro. Se il proprio lavoro ha un valore, saranno gli stessi editori a porgerti la mano. Ricordatevi che il sogno di ogni editore è quello di scoprire un nuovo talento.
Sei capogruppo della Sezione romanzi del “Rifugio degli esordienti”, dove coordini il servizio di “Lettura incrociata “ vuoi spiegare ai nostri lettori di che si tratta
Lettura incrociata è un servizio completamente gratuito per autori e lettori, nato dall’idea della professoressa Piera Rossotti e l’ingegnere Maurizio Bruno e grazie a noi capigruppo abbiamo dato valore a un’attività che in questi dodici anni si è, a dir poco, allargata a macchia d’olio. Con la Lettura Incrociata, puoi permettere alla tua opera (romanzo, racconto o poesia) di confrontarsi per la prima volta con un pubblico “non di parte”. Inoltre, grazie ai suggerimenti dei nostri lettori, si ha la possibilità di mettere il tuo testo nella forma migliore prima di presentarlo a un Editore o a un Concorso Letterario.
I visitatori del Rifugio possono partecipare alla Lettura Incrociata sia come Autori che come Lettori. Attualmente ci sono diverse centinaia di Lettori, suddivisi per categorie, pronti ad analizzare e commentare le vostre opere. Il vantaggio per i lettori è quello di fare esperienza leggendo gratuitamente romanzi di esordienti imparando i primi gradini del critico letterario.
Gli Autori non sono pertanto obbligati a collaborare anche come lettori, ma, se vogliono, possono senz’altro scegliere di farlo. Il servizio, come tutti quelli del Rifugio è completamente GRATUITO. Il compito di ciascun lettore sarà dare una valutazione generale all’inedito, individuarne i punti deboli, trovare il maggior numero possibile di refusi. I problemi nascono (per noi coordinatori) quando all’autore giungono commenti negativi, ed ecco che scatta la loro ira con frasi del tipo “forseleinosachisonoio”: ho vinto il trofeo dell’oratorio del quartiere periferico di qualche città di provincia o i vostri lettori non sanno leggere!
Cosa ne pensi dell’editoria italiana? Cosa si dovrebbe cambiare secondo te? Un consiglio ai giovani emergenti su come tutelarsi in questa jungla editoriale ?
Finché la nostra cultura da “Grande fratello” si limita a ciò che la pubblicità ci consiglia, non potremmo di certo andare avanti. Solitamente scegliamo i romanzi in base al nome dell’autore e della casa editrice. Mi sono capitati degli e-book che ho pagato meno di un Euro pubblicati da case editrici del nome Edizioni Esordienti Ebook o di autori del tutto sconosciuti, e devo ammettere che mi sono capitati dei veri talenti che hanno ben poco da confrontarsi da autori noti al mondo dell’editoria.
Credo che il lettore ami le vere storie narrate da personaggi che sappiano raccontare qualcosa che mantengano il lettore attento. Consigli da lasciare agli emergenti sono davvero pochi e temo che finché uno di questi non incontri un personaggio che lo presenti a un pubblico televisivo o almeno su qualche principale testata giornalista, le speranze sono poche.
Ultimissima domanda quella di rito in questo piccolo spazio, per cui ti chiedo : Che cos’è l’arte per Maurizio Asquini
Sono convinto che dentro ognuno di noi c’è sempre una parte di genio. Magari soltanto provando o avventurandoci in qualcosa di artistico riscopriamo di essere dei veri talenti. Non credo che esistano dei veri metodi che possano insegnare l’arte. Nel caso mio, talvolta, temo di aver esaurito la mia vena d’ispirazione, ma appena mi metto al lavoro mi accorgo che la tastiera viaggia da sola e le storie nascono dal nulla costruendo una pagina dopo l’altra.
Ringraziando Maurizio per la sua disponibilità. Ricordo ai nostri lettori di visitare il suo sito per conoscere ancora meglio questo nostro amico autore.
Il Rifugio degli esordienti
http://www.danaelibri.it/rifugio/rifugio.asp