Scopriamo L’artista è con noi… Sara De Bartolo

Creato il 25 maggio 2013 da Paperottolo37 @RecensioniLibra

  “ Io ho donato quel che ho”

Sara De Bartolo

 Oggi a “Scopriamo L’artista”  è con noi una scrittrice che fa della scrittura quasi il suo pane quotidiano. Dopo le sue prime  otto  opere edite e la nona in uscita dichiara di non volersi assolutamente fermare, anzi spera di pubblicare un libro all’ anno. Un’ impresa ammirevole per questa donna dal grande temperamento. Nel  mio spazio oggi do il benvenuto alla scrittrice Sara De Bartolo. 

 

Intervista a cura di Monica Pasero

Innanzitutto Sara ti ringrazio di essere qui quest’ oggi. La mia prima domanda è questa: Quando hai sentito il  desiderio di scrivere, rammenti qual è stato il tuo primissimo scritto?

Sono io che ringrazio te Monica. Ricordo benissimo il mio primissimo scritto, erano lettere, lettere di cui il destinatario era mio padre Annunziato. Un maledetto linfoma lo aveva portato via da me nel periodo più bello della mia vita, dopo poco tempo dalla nascita di mia figlia Mary. Non accettavo la sua assenza definitiva, preferivo pensare che fosse solo momentanea per cui la lettera poteva “reggermi il gioco”. Immaginavo poi una risposta e così mi sentivo un po’ meno sola. Scrivere quindi, sembrava già da allora, un’esigenza quasi fisica, non immaginavo certo che col tempo lo sarebbe stata davvero.

Le tue opere letterarie sono davvero tante c’è un  libro al quale sei più legata, e se sì, perche ?

Quando qualcuno mi dice che vorrebbe farmi delle domande io penso in automatico “Speriamo che mi chieda quale libro, tra tutti, amo di più e perché!” Il mio settimo lavoro letterario La voce del silenzio, è il testo scritto che non solo amo di più tra quelli già esistenti, ma è quello che rimarrà, per me, “il migliore” in assoluto. Se Dio me ne darà la possibilità, ho intenzione di scrivere un libro a  l’ anno, e se fra dieci o venti anni qualcuno mi farà ancora questa domanda, la risposta sarà la medesima.

Non sono io che sono legata a La voce del silenzio, è lui che è legato a me è diverso! Abbiamo “vissuto insieme” per un po’ di anni. Durante il periodo di stesura del testo, altri due libri sono stati pubblicati in proprio. Intanto La voce del silenzio ”cresceva” accanto a me e con me viveva il quotidiano condividendo gioie e dissapori. Giuliano De Sisci, questo è il nome del protagonista principale, mi ha fatto toccare con mano il Vero Amore, quello più vicino a Dio. Non credo possano esistere altri sentimenti più preziosi o più grandi di quello descritto in quelle pagine, solo pensare il contrario, è per me, estrema utopia.

Chi è Sara De Bartolo nella vita di tutti i giorni ?

 Una mamma, una moglie, un’amica, una sorella, una figlia e quant’ altro,tutto questo vissuto con una penna tra le mani.

 Come riesci a conciliare la scrittura con la quotidianità?

E’ semplice, non la concilio! Vedi Monica, io sono una scrittrice non perché scrivo, ma perché vivo la scrittura. Quando beviamo dell’acqua è perché abbiamo sete non perché ci piace il suo sapore! Beviamo perché altrimenti dopo un certo numero di giorni moriremmo! Ecco, io quindi non concilio la scrittura con la quotidianità, scrivo durante il giorno, sempre e comunque. Devo farlo, altrimenti vivo male per cui “tutto il resto” viene dopo.

Il tuo libro “Dodici ore soltanto” edito da “Città del sole edizioni”  è stato scelto come “ Progetto Lettura” in una scuola superiore di Cosenza, ritenuto dai docenti, adatto ai ragazzi, di facile comprensione, scorrevole nella lettura, e allo stesso tempo di grande impatto emotivo. Penso che per una scrittrice questo sia una grande soddisfazione, come ti sei trovata ad interagire con i ragazzi ?

Avevo già avuto un incontro con bambini delle elementari, i ragazzi delle superiori devo dire fanno parte di un pubblico quasi adulto per cui pensavo ad un impatto non del tutto semplice da gestire, invece è stato il contrario, ogni domanda sembrava avere la risposta già programmata. Nessuna domanda mi ha colto di sorpresa, anzi, molte le avevo previste. Vederli poi con il libro tra le mani è stato per me un fermo immagine che nemmeno la storia potrà mai cancellare. A proposito, tra le domande formulate dai ragazzi, una era proprio quella che preferisco la tua seconda domanda

 Decidi di auto pubblicarti almeno all’ inizio, perché questa scelta ?

Per un motivo semplicissimo: timore, paura di dover competere con altri e non esserne all’ altezza. Giustificavo la cosa pensando che fare la cosiddetta gavetta era un obbligo verso i lettori e verso i colleghi scrittori/ici. In realtà ho sempre guardato il mondo dell’arte come un qualcosa che va oltre la regolarità, la quotidianità, il lecito, il consono, la riservatezza e tutto ciò che ti porta a restare nel tuo “habitat naturale”. Nulla di più sbagliato. Semmai è l’inverso. Il mondo dell’arte aiuta a capire meglio se stessi e poi gli altri senza dover cambiare nulla nella propria vita. E’ un universo che accoglie tutti coloro che vogliono e hanno da dare. Appena compreso questo concetto ho smesso di pubblicare in proprio.

In seguito, dopo anni di auto pubblicazione ti affidi  ad un’ agenzia letteraria. Vuoi  spiegarci il perché di questa decisione ?

Ho deciso di rivolgermi ad un’agenzia letteraria perché le case editrici contattate non diedero mai alcuna risposta di alcun tipo. Una famosa scrittrice, Maria Di Lorenzo, conosciuta in web qualche anno fa, mi consigliò la strada delle agenzie perche riteneva fosse il miglior modo per arrivare almeno, ad essere presi in considerazione, da un editore. Non persi tempo, non era il caso visto che scrivevo da quasi dieci anni, e cercai l’indirizzo di diverse agenzie letterarie del meridione. Scelsi la Bottega Editoriale di Rende (CS), per due motivi: la vicinanza del luogo e poi perché il direttore Fulvio Mazza, al telefono mi parlò con un tono per nulla formale e staccato, mi sentii fin da subito apprezzata e questo ha reso la scelta semplice da attuare.

 L’agenzia in questione è la “ Bottega editoriale”  diretta da Fulvio Mazza.  Vuoi spendere due  parole sul loro operato ?

Ho in parte anticipato la domanda. Riguardo La Bottega Editoriale posso solo dire che a distanza di tre anni, se mi venisse offerta la possibilità di una nuova agenzia letteraria, più grande e importante, rifiuterei l’offerta e andrei avanti, come direbbe un concorrente del programma televisivo “Affari tuoi”. Ho avuto modo di scambiare mail, per la correzione dei testi o per altro, con diversi collaboratori del direttore Mazza, hanno sempre dimostrato una professionalità e una disponibilità eccellente. Consiglio davvero, a chiunque ha uno scritto da pubblicare, di non esitare a contattare la Bottega Editoriale di Rende (CS).

 Tra tutti i tuoi libri  ti  chiedo di parlarci del meno conosciuto, quello che magari non ha fatto il salto come gli altri

 Non credo ci sia uno tra tutti che non abbia avuto l’attenzione giusta da parte del pubblico. Ovviamente i sei scritti senza casa editrice hanno goduto di un successo minore, rispetto a La voce del silenzio e a Dodici ore soltanto editi dalla “Città del sole edizioni”  per via della difficile divulgazione in proprio, ma questo è piuttosto ovvio.

 l tuo ultimo libro (in uscita ) tratta un tema di grande attualità: la scomparsa dei minori. Vuoi darci qualche anticipazione

 Parlare di Anna Laura S: H. Rinniti mi emoziona un po’. Si tratta di un testo, come dici tu, che tratta un argomento drammatico per tante, forse anche troppe, famiglie. Siamo nel 1920. Una bambina di soli tre anni scompare. Dopo qualche tempo si archivia il caso come non risolto. I giornali dell’epoca che descrivono questo caso di scomparsa vengono ritrovati, qualche anno fa, per caso da un giornalista-scrittore il quale decide di indagare nonostante sia trascorso quasi un secolo. Le indagini lo portano lontano dalla sua amata Firenze e quando demoralizzato dagli apparenti pochi riscontri decide di abbandonare il tutto, ecco che la verità, non solo gli va incontro, ma riserva una sorpresa inimmaginabile sia per lui che per il lettore stesso. Questo per dimostrare che la verità non smette mai di vivere, a volte è solo ben nascosta, e non certo per sua volontà, questo non vuol dire che bisogna rinunciare a cercarla e se ciò accade, sarà lei stessa ad incoraggiarci a continuare, fino al suo “ritrovamento

  Sara, anche per te come per tutti i miei ospiti  ti chiedo : Che cos’è L’arte per Sara De  Bartolo

E’ l’unica voce che il silenzio possiede.

 

Ringraziando Sara de Bartolo  per la sua disponibilità, ricordo ai nostri lettori alcuni indirizzi utili

DOVE ACQUISTARE  http://www.cdse.it/index.php?autore=367

LA BOTTEGA EDITORIALE   http://www.bottegaeditoriale.it/bottega/chisiamo.



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