Scorze di arancia e limone candite

Da Papio54

Ora mi direte, cosa mi è venuto in mente di preparare, in febbraio, le scorzette candite che di solito si fanno per le feste? Semplice! Mi hanno regalato arance e limoni naturali, non trattati, appena raccolti. Non vi dico il profumo! Del resto, è questa la loro stagione.

Ho cercato tra tantissime ricette per trovare un procedimento che fosse coerente con il mio obiettivo di risparmiare più tempo possibile, e alla fine ne ho messo insieme diverse. Sono così riuscita ad avere dei canditi perfetti, senza quasi guardarli. Si sono fatti da soli!

Gli ingredienti:

  • Scorze di arance e limoni, pesati
  • Il doppio del peso in zucchero
  • Acqua

Tempo di preparazione: 10 minuti

Tempo di cottura: 3 o 4 giorni, in tempi diversi.

Lavate bene gli agrumi, sbucciateli incidendo la scorza con tagli verticali, di modo da ottenere delle porzioni regolari. Gustatevi la polpa.

Mettete le scorze in una bacinella di acqua fredda e lasciatele riposare 24 ore circa, cambiando l’acqua una o due volte: questo passaggio serve a far perdere un po’ l’amaro alla parte interna bianca.

Pesate le scorze, e preparate la doppia quantità di zucchero. Tagliate le scorze a listerelle, mettetele in una pentola capiente – dovrebbero stare più o meno in un solo strato – aggiungete lo zucchero e coprite con acqua. Muovete un po’ lo zucchero per cominciare a scioglierlo a freddo, quindi ponete sul fuoco dolce e portate a ebollizione.

Lasciate bollire per una decina di minuti, spegnete e lasciate raffreddare completamente.

Questo passaggio (far bollire dieci minuti, quindi far raffreddare) va eseguito una decina di volte, fino a quando le scorze diventano traslucide. Io mi sono organizzata in tre tempi durante la giornata – mattina, mezzogiorno e sera – e l’unica cosa che facevo in più era rabboccare l’acqua, perché se se ne consuma troppa, lo zucchero tende a caramellare. Che è buonissimo, quindi può essere un’alternativa.

Così, per i giorni necessari, non ho nemmeno spostato la pentola dai fornelli, mi sono limitata a controllare il livello dell’acqua, accendere il fuoco, aspettare dieci minuti di bollitura, spegnere.

Naturalmente, se si è fuori casa e si provvede due volte al giorno, mattina e sera,  il procedimento durerà un paio di giorni in  più.  Nessun problema.

Alla fine del processo, quando le scorze si presenteranno belle lucide, scolatele con una schiumarola o un colino e mettetele a raffreddare  su un piano coperto da carta da forno.

Sono pronte per essere, oltre che mangiate (irresistibili!), conservate in vaso di vetro per degustazioni future o per arricchire un dolce.

Infine, si possono tuffare nel cioccolato fondente – una tavoletta da 100 grammi sciolta su fuoco dolcissimo o al microonde. E’ un processo delicato, perché il cioccolato non deve bruciare, ma non difficile.

E che ne facciamo dello sciroppo avanzato? Io al momento l’ho ancora chiuso in un vasetto in frigo: ha cotto talmente tanto che di sicuro durerà a lungo. Penso di recuperarlo nella prima torta che preparerò, oppure lo farò caramellare per averlo aromatizzato e usarlo con la prossima crème brulée.


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