Dopo la Scozia è la volta della Catalogna, un’altra incognita nel panorama europeo in un momento segnato da contrasti internazionali
Il 18 settembre prossimo
la Scozia è chiamata al referendumpopolare per l’indipendenza dal
Regno Unito, i sondaggi danno per favorito il partito dei secessionisti e la Corona britannica, dopo 307 anni, potrebbe vedersi costretta a cambiare i colori della
union jack. La cosa più grave per Sua Maestà, non è tanto la questione patriottica e l’immagine del Regno Unito che si sfalda, quanto quella economica: la Scozia infatti rappresenta l’
8% del PIL e detiene l’85% dei giacimenti petroliferi e di
gas naturale. Adesso sulla stessa scia secessionista si è messa anche la
Catalogna. Ieri sono scesi in piazza un milione e 800mila per forzare il referendum del 9 novembre in aperta sfida al governo di
Madrid che si è espresso nettamente contrario al referendum.