Scozia troppo brutta per essere vera. Inghilterra padrona, al Murrayfield finisce 0-20

Creato il 08 febbraio 2014 da Soloteo1980 @soloteo1980

Murrayfield Stadium (Edimburgo) – L’Inghilterra si riporta a Twickenham la Calcutta Cup (che non lascia l’HQ dal 2009) vincendo la terza gara nella Highland Cathedral dal 2004; la Rosa vince 20-0, al termine di una prestazione che è stata buona ma non trascendentale e lontana da quella che, una settimana orsono, ha portato in dote la sconfitta di Parigi per una meta presa nei minuti finali.
La Scozia non ha mai saputo impensierire la difesa bianca e, in generale, non è stata un test credibile. Si fatica a dire, perciò, se l’Inghilterra è guarita ed è tornata in corsa per il titolo. Di certo, si può dire che se i Blues non sistemano i meccanismi nelle prossime settimane, sarà davvero dura per loro evitare il cucchiaio di legno.
Le speranze di rivincita si spengono sotto la pioggia che bagna Edimburgo e, nonostante i proclami della vigilia, la prestazione inscenata oggi davanti ad un Murrayfield sold out da mesi riesce ad essere peggiore di quanto mostrato nel brutto pomeriggio di Dublino, poco meno di una settimana fa.
Errori a ripetizione, troppa indisciplina, palese difficoltà nel costruire azioni capaci di mettere in difficoltà la difesa inglese, mai in partita se non nei primi tre minuti. Insomma, niente di buono, con Duncan Weir apparso oggi non altezza del compito affidatogli ma, nel complesso, tutta la squadra non ha mostrato il “cuore” necessario per fare l’impresa.

La Scozia parte bene ma dopo soli sette minuti si ritrova sotto. Prima una ingenuità in mischia chiusa, poi un fuorigioco in ruck mandano Farrell dalla piazzola per la prima volta nel match; l’apertura è impreciso da buona posizione ma poco dopo ci pensa Care, con un drop goal da quasi quaranta metri, a muovere il tabellino.

La difesa scozzese continua a faticare e poco prima del quarto d’ora di gioco l’Inghilterra trova la prima meta del match. Esecuzione perfetta della rolling maul che costringe la Scozia a scoprirsi, riciclo furbo di Care all’interno sull’accorrente Burrell che ha la strada spianata verso la marcatura. Farrell trasforma e la Rosa allunga oltre il break.

La Scozia regala una serie imbarazzante di punizioni per la troppa indisciplina nei raggruppamenti e deve ringraziare l’imprecisione dell’apertura dei Saracens, che manca il secondo calcio attorno al 20′. Farrell, però, non fallisce il terzo, al 28′, concesso per l’ennesimo fallo in un breakdown.

Finora i Blues non sono stati in grado di impensierire l’ordinata difesa inglese, non riuscendo, in fase di possesso, a costruire qualcosa di buono e sbagliando, spesso, anche i calci di liberazione in cui troppo spesso si rifugiano. Weir, soprattutto, sembra spaesato, e quando va a placcare platealmente Nowell in volo si capisce che per l’apertura dei Warriors serve un cambio di passo e una scossa.

Il primo tempo, però, è ormai al termine e l’Inghilterra va a riposo con un vantaggio che, va detto, è più frutto dei demeriti e degli errori della Scozia che del gioco mostrato dai Bianchi. Anche la meta sfiorata a tempo scaduto – con Farrell che si infila in un varco clamoroso e serve Burrell, su cui si immola Lamont in recupero disperato – nasce da un’esecuzione horror della fase difensiva dei padroni di casa.

Un solo dato, per evidenziare i problemi dei Blues: nella prima frazione hanno concesso otto punizioni, decisamente troppe per una squadra che doveva costruire dagli errori commessi a Dublino.
L’Inghilterra, invece, è stata attenta in difesa e brava nelle ripartenze e, soprattutto, capace di sfruttare buona parte delle occasioni concesse dall’indisciplina avversaria.

La ripresa riparte senza grandi scossoni. Nonostante in avvio la Scozia decida di cambiare Grant e Ford inserendo Dickinson e Lawson, la musica in mischia chiusa non cambia, con il pack bianco sempre dominante.

Jonny May, sebbene giochi col naso rotto, si produce in due incursioni molto simili a quella fatta in questo stadio con la maglia di Gloucester in Heineken Cup. La prima regala una mischia, da cui nasce una punizione che Farrell manda ancora a lato, dalla seconda il giallo per Dunbar, bravo nel recupero ma non altrettanto nel rilasciare l’avversario.
L’Inghilterra stavolta va in touche ma non trova punti, perchè la difesa scozzese si chiude bene e costringe al fallo gli avversari.

La Scozia continua a mostrare evidenti difficoltà in fase di possesso, non riuscendo quasi mai ad avanzare alla mano ma continuando nell’infruttuosa pratica dei calci (imprecisi) per trovare terreno.

Al 58′ la gara si chiude virtualmente, quando l’estremo inglese Mike Brown va a marcare sotto i pali a chiudere una bella avanzata dell’ala Nowell, bravo a premiare il sostegno fornitogli dal giocatore degli Harlequins sul lato chiuso. Farrell trasforma e sullo 0-20 iniziano a scorrere i titoli di coda

Johnson prova ancora a rimescolare le carte, togliendo Denton (per Beattie), Seymour (per Evans) e capitan Laidlaw (per Cusiter), lasciando in campo uno spento Weir solo perchè non c’è, in panchina, un’apertura di riserva.

Nell’ultimo quarto di gara si gioca ancora praticamente solo nella metà campo scozzese e, molto spesso, nei 22m dei padroni di casa ma, nonostante ciò, l’Inghilterra non riuscirà più a muovere il tabellino.

Scozia 0
Inghilterra 20

Score: 7′ Care drop goal (0-3), 14′ Burrell m Farrell tr (0-10), 28′ Farrell cp (0-13); 58′ Brown m Farrell tr (0-20).

Scozia: 15 Stuart Hogg 14 Tommy Seymour 13 Alex Dunbar 12 Matt Scott 11 Sean Lamont 10 Duncan Weir 9 Greig Laidlaw (C) 1 Ryan Grant 2 Ross Ford 3 Moray Low 4 Tim Swinson 5 Jim Hamilton 6 Ryan Wilson 7 Chris Fusaro 8 David Denton Panchina: 16 Scott Lawson 17 Alasdair Dickinson18 Geoff Cross 19 Jonny Gray 20 Johnnie Beattie 21 Chris Cusiter 22 Duncan Taylor 23 Max Evans

Inghilterra: 15 Mike Brown 14 Jack Nowell 13 Luther Burrell 12 Billy Twelvetrees 11 Jonny May 10 Owen Farrell 9 Danny Care 1 Joe Marler 2 Dylan Hartley 3 Dan Cole 4 Joe Launchbury 5 Courtney Lawes 6 Tom Wood 7 Chris Robshaw (C) 8 Billy Vunipola Panchina: 16 Tom Youngs 17 Mako Vunipola 18 Henry Thomas 19 Dave Attwood 20 Ben Morgan 21 Lee Dickson 22 Brad Barritt 23 Alex Goode

Note: 4C, vento assente, pioggia a tratti. Terreno di gioco non in perfette condizioni. Chris Fusaro festeggia il primo cap con la Scozia.

Primo tempo: 0-13

Calci: Scozia 0/2 (Laidlaw cp 0/2); Inghilterra 4/7 (Farrell 3/6 cp 1/4 tr 2/2; Care. 1 drop goal)

Sin bin: 51′ Alex Dunbar (Scozia)

Man of the match: Mike Brown (Inghilterra)

Spettatori: 67144 (sold out)

Arbitro: Jerome Garces (FFR)


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