Li ha lasciati con il padre che, per via del suo lavoro, è sempre stato poco presente.
Non si sa - probabilmente non lo sa nemmeno lei - se sarà di qualche giorno o per sempre. Quello che sa Stefano è che l'allontanamento dei suoi
genitori fa male. Fa male a lui, fa male a loro, fa male al suo fratellino. Forse chi non si è reso conto di nulla è solo il nonno, affetto dal morbo di Alzheimer, che alterna momenti di lucidità a momenti di vita in un mondo tutto suo.
Ed è proprio quella di Stefano la voce narrante. Una voce autentica, accorata, intensa, che a volte si perde nei meandri dei pensieri che circolano liberi nella sua testa, una voce che si strozza in gola quando si tratta di tirar fuori ciò che ha dentro, quando avrebbe tanto da dire ma non ha coraggio, voglia o occasione di farlo. E' un adolescente e vive un periodo di passaggio, quello dall'infanzia alla maturità. Fasi, queste, che vengono riportate nel libro e che lo vedono crescere passando per la sofferenza che solo chi ha vissuto l'esperienza della separazione dei propri cari può capire.Stefano non riesce a comprendere cosa possa essere successo e fino a che non si trova a fare i conti, in modo violento ed improvviso, con la realtà. Una realtà che sulle prime non vuole accettare ma che, pian piano, si fa largo tra i suoi pensieri fino a chiedergli di farsene una ragione.Non è così semplice, però.
Cerca di fare qualcosa per mettere insieme i cocci anche se, a ben guardare, non è a lui che spetta questo compito.
L'autore mette a nudo l'anima di Stefano. Dà voce ai suoi pensieri, ai suoi timori, ai suoi sentimenti e, allo stesso tempo, propone al lettore le fragilità che possono emergere in ogni famiglia. Propone i personaggi senza nasconderne le fragilità e lo fa in modo efficace, con un linguaggio chiaro e diretto che mira subito al punto.
Non è, per me, uno di quei romanzi che ricorderò come indimenticabili ma l'ho letto comunque con piacere ed anche piuttosto in fretta. E' ricco di dialoghi e scorrono piuttosto bene.
In alcuni punti avrei preferito che le frasi fossero proposte in modo diverso e alcune espressioni sono apparse stridenti alle mie orecchie ma probabilmente è un'osservazione minuziosa, la mia.
Espressioni come "...mi sta cercando di svegliare..." oppure "...ho la sensazione di c'entrare qualcosa..." personalmente non le avrei mai usate.
A parte questo, la scrittura è piuttosto asciutta e si capisce al volo che è una storia nata per essere letta da adolescenti ma che lancia un importante messaggio anche ai grandi. Aiuta i grandi a comprendere meglio gli adolescenti ed aiuta gli adolescenti a comprendere innanzitutto che quando si hanno i sentimenti in subbuglio non si è un caso isolato così come li aiuta a capire che niente e nessuno è perfetto. Anche i grandi, presi spesso a modello, possono avere delle fragilità e possono aver bisogno di essere perdonati.
Con questa lettura partecipo alla Challenge 2016 - Le Lgs sfidano i lettori.
Scritto sulla mia pelle
Pietro Vaghi
Salani Editore
14.90 euro