Scrittori digitali “pubblicate presto e interagite spesso”

Creato il 28 marzo 2012 da Scrid

Tre anni fa Steven Johnson scriveva in un pezzo per il Wall Street Journal:

in un mondo in cui la ricerca attrae sempre più nuovi lettori, indubbiamente cambierà il modo in cui si scrivono i libri. Così come l’uscita dei romanzi d’appendice di Dickens portarono all’obbligo di inserire un colpo di scena al termine di ogni puntata pubblicata, scrittori ed editori moderni dovranno presto iniziare a pensare a come singole pagine o capitoli potrebbero venire classificate nei risultati di ricerca su Google; sezioni lavorate ad arte esplicitamente per attrarre un flusso continuo di lettori provenienti dai motori di ricerca.

Questi singoli paragrafi saranno accompagnati da tag descrittivi per orientare i potenziali ricercatori e titoli testati per riuscire a posizionarsi al meglio. Proprio come per i siti Web dove i contenuti vengono organizzati in modo da spingere la loro posizione più in alto possibile nei risultati di ricerca, così anche gli autori dovranno cercare di adeguare i propri libri per scalare le classifiche.

Cosa significherà questo per gli stessi libri? Forse niente di più che qualche parola o paragrafo posizionanti in modo strategico. Forse interi libri verranno scritti pensando ai motori di ricerca [...]

Dal momento in cui questo articolo è stato pubblicato, in generale, c’è meno fiducia che tutto sarà rintracciabile da Google (o dai suoi motori di ricerca rivali) in parte a causa dei tentativi di Facebook di creare un proprio ecosistema internet completo e chiuso. Ma la profezia di Johnson su come la digitalizzazione dei libri cambierà la scrittura sta cominciando a diventare realtà. Per esempio alcuni romanzieri, che sperano di vendere un sacco di libri su Kindle, stanno costruendo le loro trame in modo che un colpo di scena importante si verifichi quando i lettori hanno già scorso circa il 10% del libro. Perché? Perché è quanto Amazon consente ai suoi utenti di scaricare gratuitamente.

Questi scrittori (ce ne saranno sempre di più) provano a calcolare con precisione quando inserire una scena da Oh-mio-dio-e-poi-cosa-succede, facendo si che conincida con l’istante in cui …

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Altrettanto delizioso è il fatto che il Kindle ricordi esattamente dove è stata abbandonata la lettura di un libro, il che significa che Amazon sa quanto ho letto, quando ho smesso di leggere un dato libro e quale non ho più finito. Un’informazione molto preziosa, sulla base della quale è possibile immaginare ulteriori scenari futuri.

Se una percentuale significativa di lettori perdono di interesse per un libro nello stesso identico punto, allora, forse il testo deve essere reinviato all’autore per una seconda edizione, o una terza o magari una quarta (non c’è limite necessario per le interazioni) così può essere risolto il problema e invogliare più lettori a finire il libro, ottenere voti più alti su Amazon e quindi un aumento delle vendite. Gli “scontenti” della prima edizione, informati del fatto che c’è una nuova e migliorata versione scaricabile gratuitamente, saranno più propensi a dare al libro un’altra chance.

In breve, il modello “pubblica presto – interagisci spesso”, utilizzato per lo sviluppo dei software, potrebbe finire per essere una parte importante del futuro della pubblicazione di libri. Naturalmente, gli scrittori sono sempre stati sensibili alle reazioni del loro pubblico: si pensi Arthur Conan Doyle, che stanco di scrivere storie di Sherlock Holmes, uccise il suo amato detective, salvo poi convincersi (più per il denaro sventolatogli in faccia che per il dolore dei fan) a riportarlo indietro dalla morte per tante altre storie.

Ma questi nuovi sviluppi promettono qualcosa di diverso: micro-marketing – perfino nano-marketing – e iterazione infinita. Le conversazioni future a proposito di libri potrebbero iniziare sempre meno spesso con la domanda “Hai letto X?” sostituita da “Quale versione di X hai letto?” Sarà piuttosto strano.

Liberamente tradotto da
"Will Kindle's Free Samples Change the Structures of Plots?"
 di Alan Jacobs

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