Scrittori misoclassici

Creato il 16 ottobre 2013 da Camphora @StarbooksIt

Giuliana, un caffé e una cioccolata con panna e le praline sopra. Lo so che non bevo cioccolata, te lo spiego dopo perché. Mi volto e vedo due scribacchini affannati

che nell’ultimo tavolino parlano fitto fitto con tono tanto indignato.

Voi due, credete che non vi abbiamo notati -il Tarlo ed io- mentre ridevate su La Coscienza di Zeno, dicendo che è un libro brutto e che oggi giorno non sarebbe pubblicabile? Vi ho sentito quando dicevate che il vostro sick goth fantasy è molto meglio di 1984 e che in fondo, se di un classico avete già visto il film o letto la trama è già abbastanza. E che voi un libro scritto nell’Ottocento non lo leggete perché è troppo vecchio, e uno scritto nel Novecento non è abbastanza post-moderno , Hemingway è ‘una palla’, la Yourcenar ‘troppo pesante’, de I Miserabili conoscete solo il musical e del Dottor Živago vi è bastato il film. Perché voi siete di quelli che leggono solo narrativa contemporanea, anzi possibilmente vivente, come se i libri, morto l’autore, puzzassero pure loro.

Vi ho sentito, mentre ridevate che i grandi classici della letteratura italiana sono tutti una noia, anzi la letteratura italiana è morta e sta bene solo sui banchi di scuola. Voi, invece, che siete sempre aggiornati e volete scrivere, anzi, avete già scritto i capolavori per il prossimo millennio, leggete solo le ultime novità americane, perché, si sa, gli americani sono sempre molto avanti, ma ignorate Kerouac e pensate che il più grande classico americano sia Stephen King.

Vi do una notizia: non solo avete poche possibilità di essere buoni scrittori, ma siete anche dei pessimi lettori.

Ci sono classici che possono non piacere? Certo, ma per saperlo dovete prima provare a leggerli, confrontarvici, magari, perché no, aver voglia di capire, di contraddire e magari di superare. E non ci credo che non ne troviate qualcuno che vi risvegli il cervello, vi faccia pensare, vi venga voglia non solo di leggere, ma di rileggere e scoprire sempre tra le solite pagine qualcosa di nuovo.

Che dite? Il vostro capolavoro è un classico? No, non è che se me lo ambientate tra i gladiatori mi diventa classico, mannaggia! Adesso, se non volete che il Tarlo mangi i vostri capolavori, andate a leggere che cos’è un classico. L’ha scritto con chiarezza un certo Calvino (mai sentito nominare?)  .

Siete ancora sicuri che non abbiate bisogno di leggere qualche classico anche voi? Se la risposta è ‘sì, io non ne ho bisogno’  più che dei nostri caffè avete probabilmente bisogno di uno psichiatra. Bravo.
Io intanto vado a portare la Cioccolata al buon Italo che sta nello sgabuzzino, arrabbiatissimo perché ieri non gli abbiamo fatto gli auguri.

About Beatrice da Vela

Beatrice è una stramba latinista che si aggira per Londra, lancia in resta e ghigliottina pieghevole nello zaino. Ama la scrittura, la lettura e la fotografia. Il suo cucciolo preferito è il Tarlo dello Starbooks. La sua casa è tutta rossa e si chiama Organt.


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