Scrittura e narrativa di genere: 3 - Incipit

Creato il 29 dicembre 2011 da Luciferkitty @MicheleAFGreco
Non amo ripetermi, quindi se avete dubbi sulle regole della narrativa, consultate questo articolo introduttivo. 

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La prima frase di un libro è come il primo sguardo tra due persone che non si conoscono.
- Nicolas Barreau -
La prima impressione è quella che conta
L'incipit è sicuramente la parte più importante di un romanzo o di un racconto. Si tratta dei primissimi paragrafi in assoluto, il primo contatto fra scrittore e lettore.
Perché è così importante? Per delle funzioni importantissime quali:
  • fornire un "hook", ossia un uncino di curiosità che invoglia il lettore a continuare a lettere e lo mette in condizione di potersi immergere nella storia;
  • fornire un giudizio approssimativo sul romanzo o sul racconto; 
  • stabilire la voce e il tono della storia; 
  • stabilire il punto di vista;
  • stabilire il protagonista.
Gli ultimi due punti non valgono sempre, ma ciò non toglie che bisogna dare molta importanza all'incipit, specie sul lato tecnico-stilistico. Un incipit scritto male invoglia solo a chiudere il libro!
Ovviamente, valgono le stesse regole tecniche del resto del romanzo, come ad esempio lo "show, don't tell", di cui ho già parlato.
In questo articolo spiegherò come creare un buon "hook" e, di conseguenza, un buon incipit.
Siete pronti? Iniziamo!
Un buon incipit deve incuriosireinteressare e invogliare a continuare la lettura. La reazione del lettore deve essere "wow! Chissà che succederà dopo", "chissà che sta succedendo" o "chissà perché sta succedendo questo". Ma facciamo qualche esempio:
Nella piazza della cattedrale la folla ormai rauca si apprestava ad impiccare un maiale.- Il Tramonto degli Dei (Mary Gentle) -
Perché stanno impiccando un maiale?
Mi sente, Satana? Sono io, Madison. Sono appena arrivata qui, all'inferno, però non è colpa mia, se non forse perché sono morta per un'overdose di marijuana. Forse all'inferno ci sono finita perché sono grassa, ma proprio grassa come una scrofa. Se si può andare all'inferno per il peccato di scarsa autostima, allora sono qui per quello. Vorrei tanto poterle dire una balla, e che sono pelle e ossa e con i capelli biondi e due tette così. Però mi creda: se sono grassa, ho le mie buone ragioni.Innanzitutto mi presento.- Dannazione (Chuck Palahniuk) -
Anche quest'incipit scatena molta curiosità (come cappero si può morire per un'overdose di marijuana?). Poi, conoscendo la trama, l'effetto è ancora più forte: Madison ha undici anni (tredici nella traduzione italiana).
Altri esempi:
Ha finito. Alza gli occhi e apre le dita della mano destra.
Pa-tump.
Se dovesse tradurlo in una didascalia, questo sarebbe il rumore del pennello quando impatta con il legno del tavolo.
- Esbat (Lara Manni) -
 Anche se allora la bimba rapita ai mortali non lo sapeva, la sua decisione di rubare un drago e scappare nacque la notte in cui i bambini si riunirono per complottare la morte del loro supervisore.
- La Figlia del Drago di Ferro (Michael Swanwick) -
«Si muove.»
Furono queste le prime parole che sentii.
Seguì un istante di silenzio.
«Impossibile» fece un'altra voce.
«Si è mosso, l'ho visto.»
Di nuovo la voce che aveva parlato per prima: bassa, cavernosa, con l'accenno di un ringhio nascosto appena sotto la superficie. L'altra invece era acuta e vagamente metallica.
«Non può muoversi, è spento. È tutto fermo qua dentro. Guardaci, se non mi credi.»
- Il Sentiero di Legno e Sangue (Luca Tarenzi) -
Finch, at the apartment door, breathing heavy from five flights of stairs, taken fast. The message that’d brought him from the station was already dying in his hand. Red smear on a limp circle of green fungal paper that had minutes before squirmed clammy.
- Finch (Jeff VanderMeer) - 

Possiamo dividere gli incipit in lenti e veloci in base alla forza dello "sbalzo". 
C'è un forte sbalzo quando si viene scaraventati con violenza dentro il romanzo/racconto. Quando il lettore entra dolcemente nel racconto, invece, c'è uno sbalzo più debole. Più lo sbalzo è forte e più l'incipit è veloce.Ma da cosa dipende?
Be', in primis dal contenuto. Tu, lettore, sei rilassato in poltrona, apri il libro e... BAM! Ti ritrovi immediatamente in mezzo a un duello, a una sparatoria, a un bombardamento, a un litigio, a un dialogo acceso. Questi incipit afferrano il lettore e lo scagliano nel vivo della storia.
Quando il contenuto è un po' più tranquillo, invece, lo sbalzo è più debole. Attenzione però: più lo sbalzo si indebolisce e più è difficile catturare il lettore. Ma è anche vero che un inizio col botto crea della aspettative che poi vanno soddisfatte.
Nell'incipit del mio romanzo, ho deciso di usare un forte sbalzo:
«Svegliati, schifosa!»
Dolore allo stomaco.
Il lettore viene così sbalzato dalla realtà e scaraventato dentro il romanzo.
Un altro elemento decisivo per lo sbalzo è il ritmo, a cui più in là dedicherò un intero articolo. Per ora vi basta sapere che il ritmo dipende sia dalle parole usate che dalla punteggiatura e dalla sintassi. Un periodare ipotattico e articolato, per giunta pieno di parole di registro alto o aulico, rallenta il ritmo. Al contrario, periodi brevi e semplici aumentano il ritmo. Certamente, un incipit dal ritmo serrato aumenta lo sbalzo.

Errori comuni
  • Iniziare con una descrizione."Quel ramo del lago di Como... zzz..."
    Incipit come quello de I Promessi Sposi andavano bene per il 1800, ora non più. E certo non ha senso tornare indietro e regredire.
    Le descrizioni, per loro stessa natura, mancano di conflitto. Senza conflitto, il lettore si annoia. E questo è scientificamente provato. 
  • Iniziare con una situazione povera di conflitto.Il conflitto deve animare tutta la storia, a partire dall'incipit. Anche evitando una descrizione, si può cadere nella trappola di un dialogo poco conflittuale. Ah, ovviamente, evitate come la peste gli infodump! 
  • "Schiarirsi la gola": iniziare con una situazione di normalità e di scarso interesse.
     
    "Era una giornata come tante altre" o "Era una giornata uggiosa" non attirano l'attenzione. Sono incipit deboli e scialbi, chiamati in gergo "schiarirsi la gola". È inutile partire da una situazione di normalità, meglio iniziare da una situazione di cambiamento. Come? Basta tagliare tutto ciò che precede la prima situazione interessante e iniziare così in medias res.
    Se state scrivendo un romanzo fantastico (fantasy, fantascienza, horror), l'incipit deve essere ancora più interessante e curioso. La Gentle ha deciso di iniziare con l'impiccagione di un maiale, ad esempio. 
  • Iniziare con una situazione povera di mistero.Oltre l'interesse e la curiosità, il lettore viene invogliato a continuare a leggere anche dal mistero. Il lettore, dopo aver letto un buon incipit, dovrebbe chiedersi cosa sta succedendo e perché, come si evolverà la situazione, chi sono in realtà personaggi coinvolti o varie altre domande. Basta scatenarne anche una sola, per invogliare a continuare la lettura. Un incipit che non provoca domande e dubbi è scarso.
    È anche vero che il mistero dipende dalla situazione. Una situazione di per sé poco interessante non susciterà domande. 
  • Iniziare con una presentazione.Non solo le presentazioni sono prive di conflitto, ma per giunta difficilmente suscitano interesse. Il lettore ancora non conosce il protagonista, quindi non prova empatia. E non saranno certo i dati anagrafici a fargli cambiare idea. Per giunta, se usata in terza persona, la presentazione dà vita a incipit poco verosimili e al limite del ridicolo. 
    Per quanto riguarda la prima persona, iniziare con "Chiamatemi Genoveffo" et similia è una pessima idea. A meno di non voler scrivere una parodia di Moby Dick, ovvio.
    Inoltre, è inutile dilungarsi nella vita del personaggio: se è interessante e utile per la storia, va mostrata, non certo raccontata presentandosi. Se invece non è interessante e utile, va tagliata. Il raccontato può andare bene solo per dettagli utili, ma non interessanti. Ma certo non nell'incipit e non in una presentazione. Magari in un dialogo verosimile non inforigurgitoso, però più in là. 
    Sono pochi gli incipit-presentazione interessanti. Quello di Dannazione di Chuck Palahniuk, ad esempio. L'ho citato poco fa e devo dire che è buono: una ragazzina undicenne/tredicenne che si ritrova all'inferno dopo essersi fatta non so quante canne. Peccato che, subito dopo, degeneri in descrizioni della vita di Madison e del comportamento dei suoi genitori. Dettagli interessanti e mostrati, va bene, ma la situazione avrebbe permesso di creare un incipit decisamente più entusiasmante, magari passando direttamente alla scena successiva con tanto di diavolo che spolpa un detenuto. E mi fermo qui per evitare di spoilerare troppo. 
    Ma comunque, iniziare con una presentazione non è esattamente consigliabile. Meglio evitare.
  • Iniziare con uno sbalzo incoerente, per eccesso o per difetto.Se il vostro romanzo mantiene un tenore abbastanza forte e votato all'azione, va bene iniziare con un forte sbalzo. Per un romanzo più calmo, invece, è dannoso iniziare con un fortissimo sbalzo: non c'entra nulla col resto e le aspettative del lettore vengono disattese! Ci sono delle eccezioni. Ad esempio, il romanzo Assault Fairies I inizia con un'intervista tra una fatina e un giornalista che degenera quasi in un litigio. Si tratta di un romanzo di guerra, quindi ci si aspetterebbe un incipit con esplosioni e bombardamenti. Invece, l'autrice ha deciso di iniziare in modo più pacato, ma decisamente più strano e curioso. Insomma, un litigio tra una fatina e un giornalista crea molta curiosità nel lettore.
    Siate coerenti anche sul lato ritmico. Un ritmo veloce è adatto a un duello o a un dialogo acceso, non certo a un'intervista o a una cena in famiglia. 
  • Iniziare troppo lentamente.Anche per un romanzo calmo e pacato, un incipit troppo lento e trascinato porta alla noia. Va bene essere coerenti, ma bisogna evitare di esagerare anche in questo senso. Che poi, non esistono romanzi di genere davvero così calmi. Ricordatevi che la narrativa si basa sul conflitto. Una lentezza eccessiva è accettata solo nella literary fiction, che non mi compete. 
  • Esagerare nel tentativo di stupire.Anche in un contesto coerente, è inutile sparare ogni cartuccia subito: litigi, scazzottate, sesso, bombardamenti, sparatorie, decisioni importanti prese e annunciate con solenne retorica etc etc. A questo punto diventa difficile fare meglio di così e andare avanti nella storia. Inoltre, lo scrittore appare troppo avido di attenzione e il lettore non solo se ne accorge, ma rimane schifato.
    Mi raccomando: non perdete mai di vista la naturalezza! 
  • Usare un lessico incoerente.Attenzione al contesto e a chi parla. E questo vale sempre e comunque, non solo nell'incipit. Un contadino userà certamente termini diversi da quelli di un conte. Se a parlare è un narratore in terza persona, invece, non è mai consigliabile usare termini aulici. Questo perché lo scopo della narrativa di genere è narrare una storia e lo stile deve essere funzionale, nulla di più. Bisogna far capire a tutti, dal professore universitario al ragazzino. Senza contare che, chi fatica a seguire un lessico aulico, difficilmente riuscirà a immergersi nella storia. E qual è il primo obiettivo della narrativa di genere? Esatto, immergere il lettore. E come si fa? Esatto, con uno stile trasparente. Uno stile aulico molto difficilmente può essere trasparente.
    Con ciò non voglio dire di usare solo termini comunissimi, ma evitate che il lettore stia più attento al dizionario che al vostro romanzo/racconto. Siate precisi e usate sempre un lessico adeguato e specifico.
    Certo, il lessico del narratore dipende anche dal personaggio-pov (se in prima persona), dal tono e dalla voce della storia. Ma di questo ne parlerò più in là. 
  • Dare un'idea sbagliata della voce e del tono della storia.Voce e tono sono argomenti che tratterò in un altro articolo. 

Inoltre, valgono anche tutte le altre regole della narrativa di genere.
Se ci fosse qualcosa di poco chiaro, ditemelo in un commento. Cercherò di chiarirvi ogni dubbio e implementare la spiegazione nell'articolo. 


Per quanto riguarda dubbi sull'esistenza stessa delle regole della narrativa di genere, vi rimando all'articolo introduttivo.

Il prossimo articolo "Scrittura e narrativa di genere" tratterà o il Punto di Vista o i Dialoghi, non ho ancora deciso quale scrivere prima.