Scrivere a questo mondo bisogna…

Creato il 28 marzo 2011 da Wanderer @Inneres_Auge
Oh, Muse, viventi e ispiratrici della mia coscienza… Ma quale coscienza? Tu non hai una coscienza! La tua non è vita. Non è mai cominciata e non finirà. Fuori si muove molteplicità, respira l'esistenza, l'universo si fa forma, ha un senso, vive. Tu muori. Confessa al mondo la tua ignavia, giaci con la tua menzogna, non vedi, l'aria e la luce ti evitano e ti ricacciano non appena cerchi di metter fuori il naso. Sottoponiti al giudizio della sana emozione, quella che ti rimane, quella che ancora meriti. Credi d'esser scaltro? T'arrischi, ora, esci allo scoperto, ti svaghi e imbocchi quella che tu credi, sia la strada giusta. Vai spavaldo. Ti appunti sulla giacca un simbolo. Tondo e colorato, spregiudicato e intraprendente, ma falso, reca il nome del nostro paese, rischioso assai. Sono stanca di ripetergli sempre la differenza tra fantasia e realtà. Ora praticherò una frattura e tornerò a me, qui, oggi, a tu per tu col presente. Lo ritrovo, tra le sue pagine e le sue memorie. Abbandonato alla tragedia e risollevato dal riso. E lui che pensa che la sua opera non valga nulla, ora si abbandona a un'ininterrotta riflessione, un secolo e più avvolto nel fumo e stretto nell'involucro dell'ipocondria. Com'è possibile che la rottura nel flusso degli avvenimenti abbia accelerato la nevrosi e si sia personificata in un individuo opposto a me? Nell'incapacità al commercio v'era la somiglianza fra di noi, ma non ve ne erano altre; posso dire che, fra noi due, io rappresentavo la forza e lui la debolezza. Pigro, indolente, malato… Forte, ardimentoso, sanissimo. Cerca la solidità e trova noia. Trova passione e cerca amore. Con ironia posso donare ad entrambi la memoria, cosicché abbiano restituite le intere confessioni, che le rivedano e risentano frasi e fasi, parole e immagini, che scambino ruoli e tempo, giunto uno al suo funerale, l'altro alla rigenerazione dal male. Ho applicato una sola scienza, quella della vita, mescolata ad arte e sempre nuova… giù le carte inizia il conto alla rovescia e la conta dei punti… annotare è necessario, ma pubblicare non occorre.
È così che a forza di correre dietro a quelle immagini, io le raggiunsi. Ora so di averle inventate. Ma inventare è una creazione, non già una menzogna. Le mie erano delle invenzioni come quelle della febbre, che camminano per la stanza perché le vediate da tutti i lati e che poi anche vi toccano.
a Z. e a S. al primo con affetto reale, al secondo con ironia d'affettohttp://iofuoridalcoro.blogspot.com/feeds/posts/default?alt=rss

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