Scrivere di pirati, immaginare il vero

Creato il 07 aprile 2015 da Paciampi
Non solo per chi ha divorato un libro come la Vera storia del pirata Long John Silver, scervellandosi sulle ragioni per cui viene di fare il tifo per uno dei peggiori delinquenti che hanno solcato gli oceani. E nemmeno solo per coloro che amano entrare nel retrobottega degli scrittori, per carpirne segreti e manie.
In realtà Diario di bordo di uno scrittore (Adelphi) di Bjorn Larsson può essere raccomandato anche a chi con questo scrittore non ha una particolare confidenza. Sarà che è diverse cose insieme e sfugge a ogni definizione: biografia, saggio letterario, backstage dei libri con cui Larsson si è fatto conoscere, soprattutto in Italia.
Molte cose ci sono in questo libro: le correnti che muovono in profondità l'ispirazione, le vele gonfie del vento dell'immaginazione, i lampi che accendono la notte con qualche buona idea....
Scrivere è un po' come navigare, afferma Larsson. E non è una frase molto originale, benché sia di un uomo che di professione voleva fare il geologo marino e che sulle navi ha vissuto per anni. Eppure c'è l'idea della navigazione, in questo libro.
E la scrittura è davvero sciogliere gli ormeggi, puntare la prua, disegnare una rotta. Attraversare quel mare che è la realtà. Magari per scoprire che la letteratura non deve per forza appiattirsi sul vero. Può anche immaginarselo il vero, scoprire le possibilità dentro la realtà. Scommettere sulle cose che esistono, ma anche su quelle che potrebbero esistere o esisteranno.
Larsson è uno di quelli che ha scommesso. E che più volte ci ha dato. 

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